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L'Unione europea ha approvato la tipologia rosé di Prosecco, accettando anche una modifica al disciplinare di produzione. La notizia l'ha comunicata Coldiretti a tutti gli addetti del settore, annunciando l'approvazione non solo alla produzione ma anche all'esportazione. Il via libera lo si trova pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea, attraverso la circolare C 362/26 del 28 ottobre. In poche parole il Prosecco rosé sarà venduto anche all'estero e potrà essere bevuto già a Capodanno in tutta Europa e nel mondo, nonostante dei possibili futuri lockdown.
Il Consorzio di tutela del Prosecco Doc (oggi composto da 11.460 produttori, 1.192 case produttrici e 347 case spumantistiche) nel maggio dello scorso anno (2019) approvò una modifica al disciplinare di produzione, in modo da inserire nella composizione del Prosecco anche il vitigno Pinot Nero. In questo modo il vino avrebbe assunto una diversa colorazione e sfumatura, e diversi sentori, tipici di un rosé. Decisione mai condivisa dal Consorzio del Prosecco superiore di Conegliano Valdobbiadene Docg, va detto, che ha sempre temuto di svilire la qualità del bollicine più famoso d'Italia. Per tutti gli altri invece, Coldiretti compresa, si tratta di un ulteriore arricchimento, dal punto di vista qualitativo ed economico. Con l'approvazione anche da parte dell'Ue e la pubblicazione di quest'ultima nella relativa Gazzetta Ufficiale, dal prossimo 1 gennaio sarà dunque possibile vendere Prosecco rosé ovunque.
Il Prosecco è un vino che non conosce crisi, nonostante un 2020 difficilissimo per tutti i settori, enologia inclusa. In realtà dai dati Coldiretti si evince che il valore delle vendite da gennaio a luglio di questo anno ammonta a circa 533 milioni di euro. In leggera flessione rispetto agli anni precedenti, visto che per la prima volta dopo trent'anni, c'è un calo, che si attesta sul 3%. Questi numeri però, considerato il lockdown primaverile e il fatto che ci sia stato uno stop a cerimonie, oltre alla chiusura dei bar e dei ristoranti, possono essere considerati davvero eccezionali. Il Prosecco rosé potrebbe perciò rappresentare un ulteriore volano per le esportazioni. Le aspettative riguardano infatti la vendita di 50 milioni di bottiglie (il 10% dell'intera produzione di Prosecco) da piazzare sul mercato internazionale. Per quest'anno però, secondo quanto previsto dal Consorzio Prosecco Doc, si potrà contare su 20 milioni di bottiglie che saranno esportate soprattutto verso il Regno Unito, Paesi nordeuropei e Stati Uniti. Dal prossimo anno si potrà raggiungere la cifra obiettivo dei 50 milioni.
Parole di soddisfazione sono arrivate anche dalla ministra per le Politiche Agricole e Forestali, Teresa Bellanova. “Il via libero europeo al disciplinare di produzione del Prosecco Doc Rosè con la modifica da noi richiesta, che rende possibile contare sulla nuova tipologia, è un’ottima notizia – ha detto - Essa consente ai produttori di un vino che da sempre oltre confine riscuote uno straordinario successo, di presidiare e conquistare un mercato sempre più ampio e che negli ultimi anni ha registrato una crescita sempre più importante in termini economici e di quantitativi”. La titolare del ministero dell'Agricoltura sottolinea anche come l'immissione in commercio del Prosecco rosé“sarà traino per l’intero sistema vitivinicolo nazionale che a causa della pandemia ha registrato una contrazione del valore delle vendite all’estero dopo il record fatto segnare lo scorso anno con oltre 6 mld di euro e che sta soffrendo in modo evidente anche per gli evidenti problemi che il canale della ristorazione sta affrontando”.