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Finite le festività natalizie e archiviate le vacanze invernali, molte sono le persone che iniziano a programmare viaggi primaverili, siano essi nazionali o internazionali. Per gli amanti del buon vino, la scelta ricade spesso sulle colline del prosecco in Veneto che, dichiarate Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2019, rappresentano oggi una meta irrinunciabile. Non a caso, queste terre attirano ogni anno migliaia di visitatori, soprattutto stranieri, desiderosi di immergersi in un paesaggio unico e scoprire le radici di uno dei vini più celebri al mondo: la bollicina italiana per eccellenza.
Le colline che si estendono tra Conegliano e Valdobbiadene sono un connubio perfetto di bellezza naturale, cultura enogastronomica e tradizioni secolari. I turisti, soprattutto stranieri, che scelgono di visitare queste terre non cercano solo un buon bicchiere di prosecco, ma anche e principalmente un’esperienza immersiva, che permetta loro di entrare in contatto con la storia e la cultura del territorio.
Per questo, le visite alle colline del prosecco si concentrano soprattutto in primavera quando, con il risveglio della natura, i vigneti si tingono di verde brillante e l’aria profuma di fiori e di terra appena lavorata, creando un contesto ideale per camminare lungo i sentieri che si snodano tra i filari, visitare le cantine e lasciarsi conquistare dall’ospitalità dei produttori locali. Tra le attività più richieste ci sono infatti:
Nell’ultimo anno, l’interesse per le colline del prosecco non ha accennato a diminuire; interesse dovuto in parte all’offerta di una combinazione unica di cultura, natura ed enogastronomia che risponde perfettamente alla domanda sempre più frequente di turismo esperienziale e sostenibile, e in parte alla crescente popolarità della bollicina italiana nei mercati internazionali.