Prosecco: che differenza c'è tra Doc e Docg?

04/08/2020
da Alberto Perini

Il Prosecco è di certo un vino che ha contribuito a creare (e continua a farlo) la storia della cultura italiana. Grazie anche ai vini Prosecco infatti, la fama dell'enogastronomia del nostro Paese è cresciuta moltissimo negli ultimi cinquant'anni, tanto da arrivare, nel 2014, ad un sorpasso nelle vendite nel mondo perfino dello Champagne francese. Tuttavia, i vini Prosecco non sono tutti uguali. Molta differenza passa, ad esempio tra un Prosecco tranquillo e un Prosecco spumante, così come tra un Extra Dry e un dosaggio zero. Tra le molte differenze riconoscibili all'interno dell'universo Prosecco (tutelato anche da un Disciplinare del 2009 e aggiornato nel 2019) troviamo anche la distinzione tra marchio Doc e marchio Docg. Scopriamo di cosa si tratta.

Il Disciplinare del Prosecco: ecco cosa dice e cosa prevede

01/08/2020
da Alberto Perini

Per tutelare meglio i prodotti italiani e la loro provenienza, già da tempo vengono apposti dei marchi su particolari alimenti o bevande. Marchi che sono l'Igp (Indicazione geografica protetta), la Doc (Denominazione di origine controllata), la Dop (Denominazione di origine protetta) e Docg (Denominazione di origine controllata e garantita). Questi marchi possono essere attribuiti a dei prodotti seguendo delle regole ben precise, che vengono a trovarsi nei cosiddetti “Disciplinari”.

Un disciplinare può essere quindi equiparato ad una vera e propria legge, e se si contravviene a questa legge si è sottoposti a delle sanzioni. Anche i vini possiedono dei loro disciplinari e, nello specifico, anche il Prosecco. Vediamo allora in cosa consiste il disciplinare del Prosecco e quali caratteristiche tutela.

Dry, extra Dry, Brut, Extra Brut: quali sono le differenze e come riconoscerle?

16/07/2020
da Alberto Perini

Una caratteristica tipica distintiva degli spumanti – e chiaramente anche dei vini Prosecco - riguarda il grado zuccherino. Stiamo parlando della dicitura Dry, extra Dry, Brut ed Extra Brut che si legge sul fronte delle etichette. Chi ha iniziato da poco a capirci qualcosa di vini, spesso non sa come districarsi tra tutte queste informazioni. Proviamo allora a fare chiarezza su queste definizioni.

Come diventare Sommelier e quali sono gli sbocchi lavorativi

03/07/2020
da Alberto Perini

Quello di diventare sommelier è un sogno che oggi hanno nel cassetto sempre più persone. Spesso si tratta di chi nutre già una passione per il vino o di chi possiede piccole esperienze nel settore e vorrebbe specializzarsi, magari come intenditore di bollicine, tra prosecchi o champagne francesi. A volte però ci sono anche persone che sono dei semplici appassionati e vogliono saperne di più sull'argomento. Il problema è che spesso non ci si riesce ad orientare, tra le molte proposte sul mercato di corsi, non sempre qualificati e qualificanti. Oggi cerchiamo di darti qualche dritta utile in tal senso, se stai pensando di diventare sommelier.

Le origini del nome Prosecco: perché si chiama così e come nasce questo vino

20/06/2020
da Giovanni Mastropasqua

Il Prosecco è tra le bollicine più consumate in Italia e nel mondo. Perfetto come aperitivo, si sposa benissimo anche con pietanze fresche ed appetitose tanto che c'è anche chi non lo disdegna con i dolci! In estate, poi, è una vera delizia. Ma come nasce il Prosecco, quali sono le sue origini e perché si chiama proprio così? Vediamolo insieme.

Il metodo ancestrale: la doppia fermentazione per un Prosecco completamente naturale

12/06/2020
da Alberto Perini

In un altro post di questo blog abbiamo parlato dei metodi più conosciuti per la “lavorazione” e la spumantizzazione dei vini bollicine, in particolare del Prosecco: il Classico o Champenoise e lo Charmat (Martinotti). Esiste però un metodo molto più antico, il primo in assoluto nella storia dedicato ai vini frizzanti, completamente naturale: il metodo ancestrale. Vediamo, pertanto, in cosa consiste il metodo ancestrale e che differenze ci sono rispetto al metodo Charmat e al metodo Classico. La caratteristica principale del metodo ancestrale è quello di non utilizzare alcuna sostanza estranea al vino e ai prodotti della terra, men che meno ritrovati chimici. Possiamo dire che si tratta di una via di mezzo rispetto agli altri due metodi, anche se forse si avvicina di più allo champenoise (o classico) rispetto ad uno Charmat/Martinotti. Vediamo allora nello specifico in cosa consiste il metodo ancestrale e qual è la sua storia.

Spumantizzazione del Prosecco: differenze tra metodo Classico e metodo Martinotti/Charmat

10/06/2020
da Alberto Perini

Un vino Prosecco non può dirsi tale se non viene sottoposto alla rifermentazione chiamata spumantizzazione ossia il procedimento che crea e garantisce le famose bollicine per cui questo vino è tanto famoso nel mondo. Vi sono però diversi metodi per la spumantizzazione. I metodi più utilizzati sono il metodo Classico e il metodo Martinotti, noto anche come metodo Charmat. Esiste poi il metodo ancestrale o antico, del quale parliamo in un altro post dedicato. Cerchiamo qui di capire qual è la differenza tra i due metodi principali di rifermentazione del vino base e quali sono i risultati in bottiglia e in bicchiere.

Come si fa il prosecco? Ecco in che modo si ottengono le mitiche bollicine

28/05/2020
da Alberto Perini

Quanti di noi al momento dell'aperitivo ordinano un calice di prosecco? Tanti, evidentemente, visto che questo spumante in Italia è legato ai momenti di convivialità e spensieratezza. All'estero invece si conferma come uno dei vini italiani più conosciuti ed apprezzati, da sempre associati all'Italian lifestyle, e viene bevuto anche a tutto pasto. Gli estimatori del prosecco amano il suo perlage persistente e la facile bevibilità e quel sentore fruttato di frutta fresca e crosta di pane.

Non tutti sanno, però, come si arriva a questo vino e qual è il procedimento che dall'uva porta alle mitiche bollicine. Pertanto, come si fa il prosecco? Ecco in che modo si ottengono le mitiche bollicine.