L'importanza del terroir nel prosecco, il legame tra territorio e gusto

26/05/2024
par Giovanni Mastropasqua

Il prosecco è un vino che ha conquistato i palati di tutto il mondo grazie alla sua freschezza, versatilità e raffinata effervescenza. Tuttavia, ciò che rende il prosecco davvero speciale è il suo legame indissolubile con il territorio da cui proviene. Conoscere quello che in gergo tecnico viene definito terroir diventa pertanto fondamentale per comprendere le caratteristiche uniche della bollicina italiana per eccellenza. In questo articolo, ti guideremo alla scoperta del legame indissolubile tra il prosecco e il suo prezioso terroir.

Il terroir: quali sono i fattori che definiscono l’unicità di un vino

Terroir è un termine francese che non ha un corrispettivo diretto in italiano, ma può essere tradotto come “territorio” e definito come la combinazione di fattori naturali e umani che influenzano la coltivazione delle viti e la produzione del vino. Tra questi fattori troviamo:

  • il clima: temperature, precipitazioni, esposizione al sole e venti;
  • il suolo: composizione chimica, drenaggio, struttura e profondità;
  • la topografia: altitudine, pendenza delle colline e orientamento dei vigneti;
  • le pratiche vitivinicole: tecniche di coltivazione e vinificazione adottate dai viticoltori.

Il terroir del prosecco: l’influenza del territorio sul gusto

Le aree di produzione del prosecco si estendono tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, coprendo sia le zone DOC che le prestigiose zone DOCG, che rappresentano un prezioso terroir in grado di conferire caratteristiche uniche alla bollicina.

Le caratteristiche dell’area di produzione del prosecco

Il gusto del prosecco è il riflesso dei principali fattori che caratterizzano il suo terroir, primo fra tutti il clima della regione. Le colline venete e friulane beneficiano infatti di un microclima particolarmente favorevole grazie alla loro posizione tra le Prealpi e il mare Adriatico, che crea un perfetto equilibrio tra le temperature diurne e notturne, con estati calde e inverni miti. La presenza del mare garantisce inoltre una buona ventilazione e un livello di umidità ideale; fattori cruciali per la maturazione ottimale dell’uva Glera, vitigno principale del prosecco.

Il secondo fattore da prendere in considerazione è il suolo delle colline di Conegliano e Valdobbiadene. Queste aree presentano una varietà di terreni, tra cui quelli argillosi-calcarei, che sono particolarmente apprezzati per la viticoltura. Il terreno argilloso trattiene infatti molto bene l'umidità, permettendo alle radici delle viti di avere un costante apporto idrico anche durante i periodi più secchi. Allo stesso tempo, la presenza di calcare favorisce un buon drenaggio, evitando ristagni d'acqua che potrebbero danneggiare le radici. Questa combinazione di caratteristiche permette alle viti di prosperare e di produrre uve con una complessità aromatica e una freschezza inconfondibili.

Il terzo fattore da non sottovalutare è l’esposizione delle colline di Conegliano e Valdobbiadene che, con altitudini che variano dai 50 ai 500 metri sul livello del mare, offrono condizioni ideali per la coltivazione della vite. L'altitudine garantisce infatti una maggiore escursione termica che è essenziale per la sintesi degli aromi e per mantenere un'acidità equilibrata nelle uve. Inoltre, l'esposizione a sud o sud-est delle vigne permette alle piante di ricevere una quantità ottimale di luce solare, favorendo la fotosintesi e la maturazione delle uve.

Il quarto ed ultimo fattore che influisce sul gusto unico del prosecco è la tradizione del territorio in cui vengono prodotte le uve. Oltre agli aspetti puramente naturali, il terroir del prosecco viene infatti fortemente influenzato dalle pratiche vitivinicole tradizionali e dalla cultura stessa del territorio. In queste zone, la viticoltura ha radici molto antiche e porta con sé tecniche di coltivazione e produzione che sono state affinate nel corso dei secoli. I viticoltori locali hanno oggi una profonda conoscenza del loro territorio e delle peculiarità delle diverse parcelle di vigneto, che permette loro di gestire in maniera meticolosa le viti e le uve.

L’influenza del terroir sul gusto del prosecco

Il terroir appena descritto ha un impatto diretto sulle caratteristiche sensoriali del prosecco e in particolare su:

  • aromi e profumi, in quanto il microclima e la composizione del suolo influenzano lo sviluppo degli aromi nell'uva Glera, vitigno principale del prosecco che, provenendo da suoli ricchi di minerali, tende a presentare note floreali e fruttate complesse. Il prosecco è quindi caratterizzato da un aroma fresco e vivace, esaltato dalle condizioni climatiche favorevoli del suo terroir;
  • acidità e struttura, attraverso le escursioni termiche che favoriscono un’acidità equilibrata, e i terreni calcarei e argillosi che aggiungono una struttura elegante e una mineralità che conferisce profondità alla bollicina. È proprio da questo equilibrio tra acidità e corpo che nasce l’inconfondibile freschezza e versatilità del prosecco;
  • persistenza e complessità, caratteristica dei migliori prosecco, specialmente quelli DOCG, che riflettono la complessità del terroir. Le pratiche vitivinicole tradizionali, come la raccolta manuale e la selezione rigorosa delle uve, assicurano che solo i grappoli migliori contribuiscano alla bollicina, esaltandone le caratteristiche uniche.


Il terroir del prosecco è un insieme armonioso di clima, suolo, altitudine, esposizione e tradizione. Ogni bottiglia ha un’identità inconfondibile che racchiude l'essenza delle colline venete e friulane, riflettendo la ricchezza e la diversità di un territorio unico. È questa combinazione di fattori che rende il prosecco un autentico simbolo del patrimonio enologico italiano.