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Al via sabato 27 luglio Calici di Stelle 2024, l’evento Made in Italy in cui la passione per il buon vino diventa protagonista delle magiche notti stellate estive. Organizzato dal Movimento Turismo del Vino e dall’Associazione Nazionale Città del Vino, questo appuntamento annuale trasformerà borghi, piazze e cantine in scenari incantati che, fino al 25 agosto, celebreranno le eccellenze vitivinicole italiane. Sì, perché Calici di Stelle 2024 è un'occasione imperdibile per tutti voi, amanti del vino e della cultura, che desiderate scoprire e degustare le migliori etichette del nostro paese. Continuate a leggere l’articolo per saperne di più!
Vero e proprio festival della cultura enologica italiana, anche quest’anno Calici di Stelle non sarà un semplice evento dedicato alla degustazione di vini. Durante quasi un mese, infatti, tutte le località partecipanti offriranno un ricco programma di eventi che includerà degustazioni guidate, visite alle cantine, cene a tema, concerti, spettacoli dal vivo, osservazioni astronomiche e mostre d’arte, coinvolgendo così un pubblico eterogeneo, dagli appassionati di vino ai semplici curiosi, dalle famiglie con bambini ai giovani in cerca di nuove esperienze. Senza dubbio però, uno degli aspetti più affascinanti di Calici di Stelle rimane, anche in questa edizione, la possibilità di degustare vini pregiati sotto un cielo stellato: un’occasione unica per godere della bellezza della volta celeste lontano dall’inquinamento luminoso delle città. È per questo motivo che, anche quest’anno, in collaborazione con le associazioni di astrofili locali, molte delle serate includeranno sessioni di osservazione delle stelle, durante le quali esperti astronomi guideranno i partecipanti alla scoperta dei segreti del cielo notturno. Ed è per lo stesso motivo che le location di Calici di Stelle 2024 offriranno cornici uniche e suggestive all’interno delle quali scoprire i vini locali, le tradizioni e la cultura del territorio. Gli eventi si svolgeranno infatti in alcuni dei luoghi più pittoreschi del paese: dalle colline del Chianti in Toscana ai vigneti della Valpolicella in Veneto, dai borghi medievali dell’Umbria alle terre vulcaniche dell’Etna in Sicilia.
Se volete esplorare e toccare con mano la ricchezza e la varietà del patrimonio vitivinicolo italiano, Calici di Stelle 2024 è la vostra occasione: dai freschi bianchi ai corposi rossi, passando per le bollicine del prosecco, ogni vino vi racconterà una storia fatta di territorio, tradizione e passione. Dal 27 luglio al 25 agosto potrete degustare le rinomate DOCG del Piemonte, come il Barolo e il Barbaresco, i pregiati vini del Sud Italia, come il Nero d’Avola e il Primitivo di Manduria, ma anche i grandi classici toscani come il Brunello di Montalcino e il Chianti Classico. Ogni regione partecipante presenterà infatti le proprie etichette di punta, offrendovi la possibilità di assaporare una vasta gamma di vini, spesso accompagnati da specialità locali e piatti tipici, accuratamente selezionati per esaltarne le caratteristiche. Che si tratti di formaggi, salumi, piatti di pesce o dolci, ogni abbinamento è stato studiato ad hoc per offrirvi un'esperienza di gusto completa e appagante, trasformando ogni degustazione in molto più di un semplice assaggio. In questo mese, verrete guidati da enologi ed esperti del settore, che vi insegneranno a riconoscere gli aromi, i sapori e le sfumature dei vini selezionati e vi sveleranno tutti i segreti della vinificazione italiana.
Per l'edizione 2024 di Calici di Stelle, sono quattro i temi selezionati che guideranno gli eventi:
1. mitologia: esplora la connessione tra il mito di Bacco e il vino, nonché l'astronomia e le costellazioni, focalizzandosi in particolare sulla stella Vindemiatrix, nella costellazione della Vergine, simbolicamente legata alla raccolta dell'uva;
2. scienza e agricoltura: si concentra sull'influenza delle fasi lunari e delle stelle nelle tecniche di coltivazione e produzione vinicola. Durante gli eventi, sarà possibile osservare il cielo con telescopi e godere di fenomeni come la superluna, che è prevista per il 19 agosto;
3. cultura e tradizioni: comprende una varietà di eventi culturali come concerti, mostre e giochi per famiglie, con l’obiettivo di celebrare le tradizioni locali attraverso attività che coinvolgono musica, arte e storia;
4. esperienze sensoriali: include attività immersive come sessioni di meditazione o yoga tra i vigneti, passeggiate e pic-nic con abbinamenti enogastronomici, pensate per far vivere ai partecipanti un contatto profondo con la natura e i prodotti del territorio.
Calici di Stelle 2024 si preannuncia quindi un’esperienza unica, capace di coniugare passione per il vino, cultura e natura. Vi invitiamo a non perdere l’opportunità di partecipare a questa celebrazione delle eccellenze vitivinicole italiane, dove potrete scoprire e degustare i migliori vini del paese, accompagnati da attività uniche sotto i cieli stellati dell’estate italiana. Seguite i canali ufficiali dell'evento per rimanere sempre aggiornati sulle località e gli appuntamenti che, dal 27 luglio al 25 agosto, vi porteranno dritti al cuore dell’enologia italiana.
Con la sua leggera effervescenza e il suo sapore inconfondibile, il prosecco è uno dei vini italiani più amati e apprezzati al mondo e, come tale, deve essere tutelato. Il Consorzio Tutela Prosecco DOC nasce proprio per questo motivo: salvaguardare l'integrità del prosecco e garantire che ogni bottiglia che raggiunge i consumatori sia conforme ai rigidi standard di eccellenza che definiscono la sua denominazione. Vediamo insieme, nello specifico, come ha avuto origine, come opera e come si evolverà questa istituzione.
Il Consorzio Tutela Prosecco DOC è stato istituito nel 2009 in seguito al riconoscimento della denominazione di origine controllata del prosecco e rappresenta un passo cruciale per garantirne qualità ed autenticità. Di fronte alla crescente domanda e alle numerose falsificazioni che rischiavano di compromettere la reputazione della bollicina, la missione del Consorzio è fin da subito duplice: proteggere l'identità del prosecco e promuovere la sua produzione secondo rigidi standard qualitativi. Attraverso l'implementazione di controlli rigorosi e iniziative di promozione, infatti, il Consorzio si impegna ancora oggi a valorizzare la tradizione vitivinicola del territorio e a salvaguardare la reputazione del prosecco a livello globale.
Il
Consorzio svolge un ruolo centrale nella gestione e nello sviluppo
del Prosecco DOC. Le sue principali funzioni includono la tutela
della denominazione di origine, la promozione del prodotto, il
controllo della qualità e la protezione contro le frodi. Una delle
sue responsabilità fondamentali è infatti l'implementazione di un
rigoroso sistema di controlli che, attraverso verifiche in vigna, in
cantina e sul prodotto finale, garantisce che ogni bottiglia di
Prosecco DOC rispetti i criteri stabiliti dal disciplinare di
produzione. Il Consorzio, però, si occupa anche della promozione del
prosecco attraverso campagne di marketing, eventi e attività
educative sia in Italia che all'estero, e della protezione del
marchio Prosecco DOC da contraffazioni e usi impropri, garantendo che
solo il vero prosecco, prodotto secondo le norme, possa portarne il
nome.
Grazie all'impegno costante del Consorzio Tutela Prosecco DOC, il futuro del prosecco appare promettente e in continua crescita. Il Consorzio sta investendo in ricerca e innovazione per migliorare ulteriormente la qualità della bollicina italiana, affrontando sfide come il cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale. Iniziative volte a promuovere pratiche vinicole sostenibili stanno infatti diventando sempre più centrali, garantendo che la produzione di prosecco possa continuare a prosperare senza compromettere l'ambiente. Inoltre, il Consorzio sta espandendo i mercati internazionali, rafforzando la presenza del prosecco nei principali paesi consumatori e conquistando nuovi mercati emergenti. Con il suo costante lavoro di tutela e promozione, il Consorzio Tutela Prosecco DOC è determinato a mantenere alta la reputazione del prosecco, assicurando che questo vino iconico continui ad essere sinonimo di qualità e autenticità nel panorama enologico mondiale.
In un mondo sempre più globalizzato, il Consorzio Tutela Prosecco DOC gioca un ruolo cruciale nel mantenere e valorizzare l'unicità della bollicina italiana, celebrata in tutto il mondo per il suo gusto inconfondibile e la sua ricca e affascinante storia.
Nel panorama sempre più vasto dei cocktail estivi a base di prosecco, facendosi strada tra i popolarissimi Spritz e Bellini, l’Hugo ha conquistato tutti con la sua straordinaria semplicità e il suo gusto fresco e leggero. Facilmente riconoscibile dalla sua dolcezza estremamente bilanciata, negli ultimi anni l’Hugo si è rapidamente trasformato in uno dei drink in assoluto più richiesti nelle occasioni più disparate: dai brunch agli aperitivi, in Italia e nel mondo. In questo articolo, ti sveleremo tutti i segreti dell’Hugo partendo dalle origini per arrivare alle moderne variazioni che potrai sperimentare per rendere le tue serate estive ancora più speciali!
Nato
nel 2005 in Alto Adige, regione del nord Italia conosciuta per le sue
tradizioni vinicole, il drink Hugo è una creazione relativamente
recente che ha rapidamente guadagnato popolarità anche fuori
dall’Italia grazie al suo sapore fresco e aromatico. Frutto
della creatività del barman
Roland Gruber
e originariamente concepito come alternativa al classico Spritz,
l'Hugo si distingue oggi per la presenza di sciroppo di fiori di
sambuco, un ingrediente che dona una dolcezza floreale unica al
cocktail. Sul suo nome non ci sono spiegazioni ufficiali, ma si
vocifera che Gruber abbia scelto "Hugo" semplicemente
perché facile da ricordare. Sulla sua ricetta originale, invece,
possiamo senza ombra di dubbio affermare che la freschissima
combinazione di prosecco, sciroppo di fiori di sambuco, acqua
frizzante e foglie di menta sia stata la principale responsabile
della diffusione del drink oltre i confini dell'Alto Adige,
conquistando i migliori bar e ristoranti di tutta Italia prima, del
mondo poi.
Oggi
il drink Hugo viene percepito come una bevanda leggera, elegante e
sofisticata ed è proprio grazie a questa percezione che ha
conosciuto un notevole aumento di popolarità anche fuori
dall’Italia, conquistando un posto d’onore nei menù di
numerosissimi cocktail bar, soprattutto in Europa e negli Stati
Uniti. Un grande successo quindi quello del drink altoatesino, dovuto
in parte alla sua versatilità e in parte all’ormai affermata
reputazione di drink
estivo per eccellenza,
che lo rende particolarmente apprezzato durante i mesi più caldi.
La preparazione dell’Hugo è davvero semplicissima. Per questo, oltre alla ricetta originale, vogliamo suggerirti i migliori abbinamenti gastronomici e, soprattutto, alcune piccole variazioni con cui potrai divertirti a personalizzare il tuo drink secondo i tuoi gusti. Iniziamo!
Con il suo gusto fresco e floreale, l’Hugo si presta bene ad una vasta gamma di abbinamenti gastronomici, perfetti per le serate estive e per gli aperitivi all'aperto. Questo cocktail si sposa infatti perfettamente con antipasti leggeri come bruschette al pomodoro e basilico, crostini con paté di olive o prosciutto e melone, offrendo uno straordinario equilibrio tra dolcezza e sapidità. Nei piatti principali, l'Hugo trova il suo complemento ideale in insalate fresche arricchite da frutta e formaggi leggeri, piatti di pesce crudo come sashimi, carpacci e tartare, e insalate di pasta colorate. Anche negli snack, come formaggi freschi accompagnati da miele, verdure crude con salse leggere e spiedini di frutta, l'Hugo dimostra appieno la sua versatilità. Ma non è finita qui! Le sue note delicate si fondono infatti perfettamente anche con dessert leggeri come macedonie, sorbetti alla frutta e mousse al limone. Grazie alla sua leggerezza e freschezza, l'Hugo è perfetto per accompagnare ogni momento conviviale, esaltando i sapori senza mai sovrastarli.
Il successo dell'Hugo non è tuttavia dovuto esclusivamente al suo gusto, ma anche alla sua straordinaria versatilità e alle sue molteplici possibilità di personalizzazione. Prova ad esempio a sostituire il lime con il pompelmo o con il limone e la menta con il basilico o con il rosmarino per ottenere una maggiore acidità e un gusto completamente diverso dall’originale. Prova poi anche ad aggiungere della frutta fresca come fragole o lamponi e a regolare la dolcezza modificando la quantità di sciroppo di fiori di sambuco a tuo piacimento. Insomma, prova a lasciare spazio alla creatività e trasforma il tuo Hugo in un drink unico!
Come abbiamo accennato nel precedente articolo, ogni primavera le colline di Conegliano e Valdobbiadene si vestono di festa per celebrare uno dei prodotti enologici più amati e rinomati d'Italia: il Prosecco Superiore. La Primavera del Prosecco Superiore è infatti uno degli eventi più attesi della zona, in cui la passione per il vino si mescola con la cultura locale e la bellezza del territorio, offrendo un'esperienza unica a tutti gli appassionati di enogastronomia e turismo.
Con la fine del mese di giugno, possiamo finalmente tirare le somme dell'edizione 2024 dell’evento, che si è ufficialmente conclusa il 9 giugno (nonostante il territorio continui ad essere sede di degustazioni e mostre) e che ne ha confermato ancora una volta l'importanza, attirando migliaia di visitatori da tutto il mondo.
Festival che si svolge tra marzo e giugno di ogni anno, la Primavera del Prosecco Superiore è un vero e proprio viaggio itinerante attraverso i borghi storici e le cantine della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) Conegliano Valdobbiadene. Ogni fine settimana, per tre mesi, una diversa località ospita degustazioni, visite guidate, eventi culturali e iniziative gastronomiche, permettendo ai visitatori di scoprire le varie sfaccettature del Prosecco Superiore e della sua terra d'origine. Fulcro della manifestazione sono infatti, tutti gli anni, i percorsi enogastronomici guidati che conducono i partecipanti alla scoperta delle cantine e delle vigne, dove i produttori raccontano con passione e competenza le tecniche di vinificazione e le caratteristiche del loro vino. È qui che hanno poi luogo le degustazioni, che offrono a tutti i visitatori la possibilità di assaporare diverse etichette di Prosecco Superiore, accompagnate da prodotti tipici locali come formaggi, salumi e piatti della tradizione veneta.
L’edizione della Primavera del Prosecco che si è appena conclusa ha visto un'ampia partecipazione delle cantine locali, che hanno presentato le loro migliori produzioni e si sono distinte per aver abbracciato l’innovazione pur mantenendo la tradizione, creando vini dai sapori ricchi e complessi. Tutte le degustazioni sono state guidate da sommelier esperti, che hanno seguito i partecipanti nella scoperta delle note aromatiche e delle più specifiche sfumature del Prosecco Superiore. Caratteristiche queste che sono state esaltate anche nei menù ideati appositamente dai ristoranti e dalle osterie del territorio, nei picnic gourmet tra i vigneti, negli aperitivi al tramonto e nei brunch domenicali organizzati per l’occasione.
Oltre le degustazioni: eventi culturali e attività all’aperto durante la Primavera del Prosecco Superiore 2024
La Primavera del Prosecco Superiore non è solo un viaggio enologico, ma anche un'immersione nella cultura e nelle tradizioni del territorio. Ogni anno, il festival propone un ricco calendario di eventi culturali e attività all’aperto che arricchiscono l’esperienza dei visitatori, offrendo una visione completa della vita e della storia delle colline del prosecco.
L'edizione 2024 della Primavera del Prosecco Superiore ha visto una straordinaria partecipazione a concerti, mostre d'arte e conferenze che hanno animato i borghi storici della zona. Tra gli eventi più significativi, le mostre fotografiche dedicate alla vita nelle vigne e alla storia delle famiglie di viticoltori hanno catturato l'attenzione di molti visitatori, offrendo uno spaccato autentico della tradizione vitivinicola locale. Le esposizioni d'arte contemporanea e le installazioni all'aperto hanno aggiunto un tocco di modernità, creando un interessante contrasto tra passato e presente. I concerti all’aperto, poi, spesso organizzati in suggestive location come le piazze dei borghi medievali o i cortili delle cantine storiche, hanno riempito le serate di musica: artisti locali e internazionali si sono esibiti in un repertorio vario, che spazia dalla musica classica al jazz, dal folk al pop, creando un’atmosfera festosa e super coinvolgente.
Le attività all’aperto sono state un altro punto di forza del festival, con numerose escursioni a piedi, in bicicletta e a cavallo. Tra le iniziative più apprezzate, la Slow Bike, una pedalata tra i vigneti, ha combinato sport e degustazioni, offrendo ai partecipanti la possibilità di esplorare il territorio in modo sostenibile e divertente. Gli itinerari guidati hanno permesso loro di scoprire sentieri nascosti e punti panoramici, regalandogli scorci indimenticabili delle colline di Conegliano e Valdobbiadene.
Grande successo hanno riscosso anche le giornate dedicate ai laboratori di cucina, che hanno offerto a tutti i partecipanti un approfondimento sui prodotti tipici della zona, svelando i segreti della cucina locale, sotto la guida di chef e produttori esperti.
Infine, le conferenze e i dibattiti hanno fornito un'occasione per riflettere su tematiche attuali legate al mondo del vino, come la sostenibilità, l’innovazione nelle tecniche di produzione e la promozione del territorio. Gli interventi di esperti del settore, enologi e giornalisti hanno arricchito il dibattito, offrendo spunti interessanti e stimolando il confronto tra i partecipanti.
Uno degli aspetti più affascinanti del festival è la capacità di coniugare tradizione e innovazione. Pur rimanendo fedeli ai metodi di produzione tradizionali, molti produttori stanno infatti sperimentando nuove tecniche e varietà per offrire un Prosecco Superiore sempre più raffinato e distintivo. Il festival diventa così un'occasione per scoprire le ultime novità del settore e per incontrare i protagonisti di questa evoluzione. L'edizione del 2024, in particolare, ha messo in evidenza l'importanza della sostenibilità nella produzione del Prosecco Superiore, con molte cantine che hanno presentato iniziative per ridurre l'impatto ambientale, come l'adozione di pratiche agricole biologiche e l'utilizzo di energie rinnovabili, suscitando grande interesse nei visitatori, sempre più attenti alle tematiche ambientali.
Durante il festival, conferenze e workshop hanno approfondito temi legati alla sostenibilità e all'innovazione, coinvolgendo esperti del settore, accademici e produttori. Questi incontri hanno offerto un’occasione di confronto e scambio di conoscenze, stimolando una riflessione sulle sfide e sulle opportunità generate dalla sostenibilità e dimostrando un impegno concreto verso un futuro più verde e sostenibile, dove tradizione e modernità si fondono armoniosamente.
La Primavera del Prosecco Superiore non è quindi solo un festival enologico, ma la celebrazione della cultura, della storia e della bellezza di un territorio unico: partecipare a questo evento significa immergersi in un'atmosfera di festa e convivialità, dove il vino diventa il filo conduttore di un viaggio indimenticabile. A confermarlo, ancora una volta, le testimonianze dei partecipanti e i numerosi riconoscimenti per la qualità degli eventi che hanno ricevuto gli organizzatori dell’edizione che si è appena conclusa. Molti visitatori hanno infatti sottolineato come la Primavera del Prosecco Superiore, uno degli eventi più attesi nel panorama enoturistico internazionale, rappresenti un'opportunità unica per scoprire un territorio ricco di storia e tradizioni, oltre che per gustare la bollicina italiana per eccellenza, amata e riconosciuta in tutto il mondo.
Originario del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, il prosecco è diventato negli anni uno dei vini spumanti più amati e riconosciuti a livello globale, trasformandosi, anche fuori dall’Italia, in un vero e proprio stile di vita, per lo più simbolo di festa e convivialità. Ma come viene percepito e consumato il prosecco nelle diverse culture del mondo? In questo articolo, esploreremo insieme il successo internazionale della bollicina italiana.
Negli ultimi decenni, il prosecco ha vissuto una crescita esponenziale in termini di popolarità e consumo. Originariamente prodotto nelle colline del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, oggi in Italia il prosecco viene spesso servito come aperitivo, accompagnato da stuzzichini leggeri quali olive, formaggi e salumi, ma viene anche particolarmente apprezzato durante celebrazioni di diverso tipo, dai matrimoni alle feste di compleanno. Grazie alla sua freschezza, al suo gusto fruttato e ad un prezzo più accessibile rispetto ad altri spumanti come il famosissimo Champagne, il prosecco si afferma in Italia come vino frizzante adatto ad ogni occasione e trova anche una strada privilegiata nei mercati internazionali.
In Europa, il prosecco ha conquistato un posto di rilievo nelle abitudini di consumo di numerosi paesi. La sua freschezza e versatilità lo hanno reso infatti una scelta ideale per una vasta gamma di occasioni, dai brindisi durante le celebrazioni più importanti alle serate conviviali con gli amici. Nel Regno Unito, ad esempio, il prosecco è ormai una scelta popolare per accompagnare brunch e aperitivi, ma è anche molto comune vederlo servito durante i festeggiamenti natalizi, i matrimoni e le cene eleganti. Inoltre, i pub e i ristoranti britannici offrono spesso prosecco al bicchiere, rendendolo anche un drink serale informale. Allo stesso modo, in Germania e nei Paesi Bassi, il prosecco viene spesso utilizzato come aperitivo, per accompagnare stuzzichini e antipasti. In Spagna e in Portogallo, invece, la bollicina italiana è diventata un’alternativa ai vini spumanti locali, integrandosi facilmente nelle tradizioni culinarie di entrambe le nazioni. Persino in Francia, paese notoriamente fedele allo Champagne, il prosecco ha iniziato a guadagnare consensi soprattutto tra i giovani, attratti dalla sua freschezza e dalla sua accessibilità. Possiamo quindi affermare che la diffusione europea della bollicina sia il risultato di una combinazione vincente di qualità, convenienza e capacità di evocare lo spirito italiano della dolce vita.
Negli Stati Uniti, il prosecco ha guadagnato una straordinaria popolarità, diventando una delle scelte preferite tra i vini spumanti. Come quelli europei, anche i consumatori americani apprezzano particolarmente la versatilità e il prezzo accessibile della bollicina italiana, che la rendono ideale per una vasta gamma di occasioni, dalle celebrazioni formali ai momenti informali di relax. Qui il prosecco è infatti diventato un elemento essenziale nei brunch, soprattutto grazie alla diffusione di cocktail come il Mimosa e il Bellini, e viene spesso offerto in versioni bottomless in molti ristoranti e bar. Viene inoltre ampiamente utilizzato in eventi come matrimoni e feste aziendali, grazie al suo sapore fresco e fruttato che mette d’accordo la maggior parte dei palati. Insomma, complice anche la crescente familiarità statunitense con la cucina e la cultura italiana, che ne ha ulteriormente spinto la diffusione, il prosecco si è affermato come una presenza costante nelle enoteche e nei menù dei locali statunitensi.
In Asia, il prosecco sta rapidamente diventando popolare, un vero e proprio simbolo di raffinatezza e modernità. In paesi come il Giappone, la Cina e la Corea del Sud, il prosecco è spesso associato a uno stile di vita cosmopolita e viene percepito come una bevanda elegante e sofisticata. I giovani professionisti asiatici lo apprezzano particolarmente per il suo gusto leggero e frizzante, che si adatta bene alle cene sociali e agli eventi mondani. Inoltre, nei ristoranti italiani delle grandi città asiatiche, il prosecco viene spesso servito come aperitivo, accompagnato da piccoli stuzzichini, oppure utilizzato in cocktail raffinati come l'Aperol Spritz. La crescente curiosità delle popolazioni asiatiche per la cucina e la cultura italiana, infatti, ha contribuito alla diffusione della bollicina, rendendola una scelta sempre più popolare per le celebrazioni e le serate speciali. Integrazione certamente supportata anche dalla sua accessibilità in termini di prezzo rispetto ad altri vini spumanti internazionali, che la rende una presenza costante nei locali alla moda e nei negozi di vino asiatici. Di recente, persino gli eventi di degustazione e le masterclass sul prosecco stanno diventando sempre più frequenti in questi paesi!
In Australia e in Nuova Zelanda, il prosecco ha trovato un pubblico entusiasta e ha quindi conosciuto una crescita significativa, diventando un elemento chiave nelle celebrazioni e negli eventi sociali. Grazie al suo carattere rinfrescante e alla sua versatilità, infatti, la bollicina italiana si adatta perfettamente al clima caldo e allo stile di vita all'aperto di questi paesi, diventando protagonista di barbecue, picnic e feste estive. La percezione del prosecco in queste regioni è strettamente legata a un senso di convivialità e informalità e viene quindi spesso consumato come aperitivo, accompagnato da antipasti e frutti di mare, e utilizzato in cocktail alla moda come l'Aperol Spritz e il Mimosa.
La crescente familiarità con i vini italiani e la preferenza per bevande fresche e fruttate hanno ulteriormente consolidato la presenza del prosecco nei mercati australiano e neozelandese, dove la bollicina italiana continua a guadagnare popolarità per la sua qualità e convenienza. Non solo, grazie alla presenza di un clima simile a quello delle regioni italiane produttrici, alcuni viticoltori locali hanno iniziato a produrre prosecco, arricchendo ulteriormente la cultura del vino nella regione.
Il prosecco, con il suo gusto fresco e versatile, è diventato un fenomeno globale. Le sue bollicine sono sinonimo di festa, eleganza e accessibilità. Che sia servito in un raffinato ristorante di Tokyo, durante un brunch a New York, o in una festa all'aperto nelle campagne francesi, il prosecco porta sempre con sé un pezzo di Italia e della sua arte del vivere bene.
Ogni nazione ha trovato il proprio modo unico di integrare il prosecco nelle proprie tradizioni e celebrazioni, creando un fenomeno di globalizzazione e offrendo alle aziende italiane produttrici l’opportunità di diffonderne la qualità e l’autenticità anche in culture completamente differenti. E mentre il suo viaggio internazionale continua, possiamo solo aspettarci che il suo fascino cresca ulteriormente, conquistando nuovi appassionati ovunque vada.
Quando il caldo dell'estate si fa sentire, per sorprendere i propri ospiti servono piatti freschi e raffinati. Per questo, oggi vi presentiamo la ricetta di un delizioso risotto al prosecco e limone che, grazie alla vivacità delle bollicine del prosecco e alla freschezza del limone, diventerà il piatto più amato in tutti i vostri pranzi e le vostre cene estive all'aperto. Scopriamo insieme come prepararlo!
Prima di iniziare con la preparazione del risotto, assicuratevi di avere in casa tutti gli ingredienti necessari. Per 4 persone, dovrete utilizzare:
Dopo aver preparato tutti gli ingredienti, potrete procedere con la preparazione del risotto. Tritate allora finemente la cipolla e grattugiate la scorza dei limoni, facendo attenzione a non prendere la parte bianca che è amara. Spremete poi il succo di un limone e tenetelo da parte. Nel frattempo, scaldate un filo di olio extravergine di oliva in una pentola ampia e aggiungete la cipolla tritata. Fate soffriggere a fuoco basso fino a quando la cipolla diventa trasparente. A questo punto, aggiungete il riso alla pentola con la cipolla e tostatelo per un paio di minuti, mescolando continuamente: la tostatura è importante per sigillare l'amido e mantenere il riso al dente durante la cottura. Versate un bicchiere di prosecco sul riso tostato e lasciate evaporare l'alcool, continuando a mescolare. Aggiungete poi un mestolo di brodo vegetale caldo e mescolate ancora. Quando il brodo viene assorbito, aggiungete un altro mestolo e così via, fino a portare il riso a cottura (circa 18-20 minuti). A metà cottura, versate il succo di limone precedentemente spremuto e un altro bicchiere di prosecco. A fine cottura, spegnete il fuoco e aggiungete il burro, il Parmigiano Reggiano e la scorza di limone grattugiata. Mantecate energicamente per ottenere una consistenza cremosa, aggiustate di sale e pepe a piacere, lasciate riposare il risotto per un minuto e poi servitelo caldo, guarnito con qualche fogliolina di prezzemolo fresco e, se gradite, un filo di olio extravergine di oliva a crudo.
Variazioni alla ricetta: i nostri consigli per personalizzare il risotto al prosecco e limone
Se volete personalizzare il vostro risotto al prosecco e limone, vi basterà apportare delle semplici variazioni alla ricetta originale. Provate, ad esempio, ad aggiungere:
Per esaltare i sapori del risotto al prosecco e limone, la scelta del vino è fondamentale. L'abbinamento più naturale è con lo stesso prosecco utilizzato per la preparazione del risotto: le sue bollicine leggere e il gusto fruttato si sposeranno alla perfezione con il piatto, creando una continuità di sapori. Ma per esaltarne ancora di più la freschezza, provate ad abbinarlo ad un vino bianco leggero e aromatico come il Vermentino, con note agrumate e floreali, oppure ad un buon Chardonnay, magari non troppo barricato, bilanciando l'acidità del limone e la vivacità del prosecco.
Il risotto al prosecco e limone è un piatto versatile e raffinato, perfetto per i mesi estivi. Le sue variazioni permettono di adattarlo ai gusti di ogni ospite, mentre gli abbinamenti con il vino ne esaltano le caratteristiche uniche. Che si tratti di un pranzo in famiglia o di una cena tra amici, questa ricetta conquisterà tutti con la sua eleganza e soprattutto con la sua incredibile freschezza.
Dalle colline venete e friulane, dove l’uva Glera trova il suo habitat ideale, fino alle capitali internazionali del gusto, il prosecco è protagonista di numerose manifestazioni che ne esaltano il prestigio e ne certificano l’eccellenza. Ogni anno, eventi e festival dedicati alla bollicina vengono organizzati in tutto il mondo, permettendo ai più appassionati di essere sempre aggiornati sulle novità del settore e di immergersi nella tradizione e nella cultura enologica italiana anche all’estero. In questo articolo, vi offriremo una panoramica degli appuntamenti che non potete assolutamente perdervi se, come noi, siete dei veri e propri cultori del prosecco.
La regione del prosecco, situata tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, non è solo il cuore pulsante della produzione vinicola, ma anche il palcoscenico di numerosi eventi e festival che celebrano l’eccellenza enologica italiana. Tra degustazioni, fiere e manifestazioni culturali, i visitatori hanno ogni anno l'opportunità di immergersi nella cultura del prosecco e di scoprire tutti i segreti della bollicina più amata al mondo.
Uno degli eventi più attesi è senza dubbio la Primavera del Prosecco Superiore, un festival che si svolge da marzo a giugno nelle colline di Conegliano e Valdobbiadene. Questa manifestazione è una celebrazione del territorio e del vino, con un calendario ricco di appuntamenti che includono degustazioni, visite alle cantine, passeggiate tra i vigneti e incontri con i produttori locali.
Sempre nelle colline venete, a giugno di ogni anno si tiene la Conegliano Valdobbiadene Experience, un evento che attira enologi, sommelier e appassionati da tutto il mondo, offrendo degustazioni guidate, visite alle cantine storiche e masterclass tenute da esperti del settore. Ogni weekend inoltre, diverse località della Strada del Prosecco ospitano eventi che permettono ai partecipanti di scoprire le diverse espressioni del Prosecco Superiore DOCG, in un contesto paesaggistico unico e affascinante. Tuttavia, la manifestazione ufficiale dedicata al Prosecco Superiore DOCG viene organizzata dal Consorzio di Tutela del Prosecco Superiore DOCG e si svolge a maggio nel suggestivo Castello di San Salvatore a Susegana. Sì, stiamo parlando proprio di Vino in Villa, l’evento che ogni anno riunisce tutti i migliori produttori di prosecco.
Un altro incontro estivo imperdibile è Calici di Stelle, che ha luogo tra fine luglio e fine agosto in varie località del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, dove i visitatori hanno l’opportunità di degustare il prosecco sotto un cielo stellato e di godersi musica dal vivo, spettacoli pirotecnici e momenti di osservazione astronomica.
Nel mese di settembre, Valdobbiadene ospita invece la Festa della Vendemmia, un evento tradizionale che segna l’inizio della raccolta delle uve e che celebra il duro lavoro dei viticoltori. In questo periodo, le strade di Valdobbiadene si animano con sfilate di carri allegorici, spettacoli folcloristici e bancarelle enogastronomiche dove si possono assaporare prodotti tipici locali abbinati al prosecco e degustare i primi mosti della stagione.
Tra fine settembre e inizio ottobre, ciclisti provenienti da tutto il mondo si ritrovano a Valdobbiadene per percorrere le strade panoramiche tra i vigneti del Prosecco Superiore DOCG per il famosissimo Prosecco Cycling, un evento sportivo che unisce la passione per il ciclismo con l'amore per il prosecco, che va ben oltre la competizione sportiva.
Noto è anche il Conegliano Valdobbiadene Running Festival, che si svolge a dicembre e attira runner da tutto il mondo: un’altra bella iniziativa per promuovere un’area e un prodotto d’eccellenza riconosciuto a livello internazionale.
Oltre ai grandi eventi, poi, la regione del prosecco è ricca di manifestazioni locali e sagre che ne valorizzano la cultura e la tradizione enogastronomica. Ogni borgo e cittadina ha la propria festa dedicata al vino, dove i visitatori possono immergersi nell'autenticità del territorio, assaporando il prosecco accompagnato da piatti tipici.
Nel corso degli anni, il prosecco ha conquistato il palato di milioni di persone in tutto il mondo. La sua sempre crescente popolarità ha portato all’organizzazione di numerosi eventi e festival internazionali che celebrano la cultura enologica italiana all’estero.
Uno degli eventi più prestigiosi è il Prosecco Masters, una competizione nata dalla rivista inglese The Drinks Business che riunisce produttori di prosecco di tutto il mondo, i cui vini vengono giudicati da una giuria di esperti enologi e sommelier. L’evento include degustazioni e masterclass, offrendo un’ottima opportunità per scoprire le diverse sfumature del prosecco e le ultime tendenze del mercato.
Ci spostiamo poi a New York, dove il Pizza & Prosecco Festival è un evento molto atteso per celebrare due icone italiane, offrendo una combinazione irresistibile di degustazioni di prosecco e varianti di pizza e permettendo ai partecipanti di esplorare abbinamenti perfetti in un’atmosfera festosa e conviviale.
In Australia, si tiene invece annualmente il Melbourne Prosecco Festival, in cui è possibile degustare diverse etichette di prosecco italiano e australiano, partecipare a masterclass e incontrare i produttori. Il festival mette in evidenza l’influenza globale del prosecco e la sua capacità di adattarsi a diversi palati e culture.
Infine, a Tokyo, si tiene l’Italian Wine and Prosecco Week, che celebra il prosecco insieme ad altri vini italiani di prestigio, attirando enologi, sommelier e appassionati di vino e offrendo degustazioni guidate, cene a tema e workshop. Questa manifestazione rappresenta un’occasione unica per immergersi nella cultura del vino italiano in uno dei mercati più dinamici e sofisticati dell’Asia.
I festival e gli eventi nazionali e internazionali dedicati al prosecco riflettono l’ampia diffusione e l’apprezzamento della bollicina su scala globale. Partecipare a queste manifestazioni è un'esperienza che va oltre la semplice degustazione; è un viaggio attraverso la tradizione, la cultura e il territorio, capaci di rendere la bollicina italiana unica al mondo.
Il
metodo
Martinotti-Charmat
rappresenta un pilastro fondamentale nella produzione del prosecco,
offrendo una combinazione unica di efficienza e qualità. Questa
tecnica, ideata nel 1895 e sviluppata all'inizio del XX secolo, ha
rivoluzionato l'industria vinicola, favorendo la produzione di
spumanti freschi e aromatici su larga scala. Nell'articolo che segue,
esploreremo la sua affascinante storia, le fasi principali del suo
processo e i molteplici vantaggi che ha introdotto nel mondo del
vino. Dalla sua ideazione da parte di Federico Martinotti al suo
perfezionamento da parte di Eugène Charmat, scopriremo come questa
innovazione abbia contribuito a rendere il prosecco una delle
bollicine più amate al mondo.
La storia del metodo Martinotti-Charmat inizia in Italia alla fine del XIX secolo con il lavoro dell’enologo piemontese Federico Martinotti che, mentre era direttore dell’Istituto Sperimentale per l’Enologia di Asti, ideò un nuovo metodo per produrre vini spumanti. Il suo processo prevedeva la seconda fermentazione del vino in grandi serbatoi di acciaio invece che in bottiglia, come avveniva nel metodo tradizionale champenoise. Martinotti pubblicò la sua scoperta nel 1895, proponendo questa tecnica come un modo più efficiente per produrre vini spumanti su larga scala, mantenendo al contempo la qualità del prodotto finale. Tuttavia, la sua idea rimase relativamente sconosciuta al di fuori dell’Italia per diversi anni, fino a che, all’inizio del XX secolo, l’enologo francese Eugène Charmat, ispirato dal lavoro di Martinotti, perfezionò e industrializzò il processo. Charmat migliorò il design dei serbatoi di fermentazione, rendendoli più robusti ed efficienti, e introdusse innovazioni che permettevano un controllo più preciso della temperatura e della pressione durante la fermentazione. Nel 1907, Charmat brevettò il suo metodo, che in Francia divenne noto come “méthode Charmat”, un nuovo processo che non solo permetteva una produzione più rapida e meno costosa di vini spumanti, ma garantiva anche una qualità uniforme del prodotto finale. Grazie a queste caratteristiche, il metodo Charmat si diffuse rapidamente, trovando applicazione in molte regioni vinicole, inclusa l’Italia.
Il metodo Martinotti-Charmat, al contrario del metodo champenoise tradizionale, prevede una seconda fermentazione non in bottiglia ma in grandi serbatoi di acciaio inossidabile, chiamati autoclavi. Questo processo di fermentazione passa attraverso 4 principali fasi:
1. Prima fermentazione, con l'uva Glera raccolta e pressata. Il mosto ottenuto subisce una prima fermentazione alcolica in vasche di acciaio inox per trasformare gli zuccheri in alcool e ottenere il vino base;
2. Assemblaggio e filtrazione del vino base per eliminare le impurità;
3. Seconda fermentazione, con il vino base che viene trasferito in autoclavi, dove si aggiungono uno sciroppo di zucchero e lieviti. La chiusura ermetica delle autoclavi permette la formazione di anidride carbonica, che si dissolve nel vino creando le caratteristiche bollicine del prosecco;
4. Stabilizzazione, filtrazione e imbottigliamento, dopo un periodo di fermentazione, che può durare da poche settimane a diversi mesi. Il vino viene raffreddato per fermare la fermentazione, stabilizzato e filtrato nuovamente prima di essere imbottigliato sotto pressione per preservare le bollicine.
Il metodo Martinotti-Charmat offre numerosi vantaggi rispetto ad altri metodi di fermentazione, vediamoli insieme:
Il metodo Martinotti-Charmat è una delle chiavi del successo del prosecco che, grazie a questo innovativo processo di produzione, riesce a mantenere le sue caratteristiche distintive di freschezza, aromaticità e leggerezza. La storia e l'evoluzione del metodo Martinotti-Charmat dimostrano come l'innovazione possa sposarsi con la tradizione per creare un prodotto d’eccellenza amato in tutto il mondo.
Molto più di una semplice pratica agricola, la raccolta dell’uva Glera è un attesissimo evento annuale che coinvolge non solo i viticoltori, ma anche gli enologi e gli appassionati che vogliono vivere e celebrare in prima persona la vendemmia, attraverso degustazioni, visite guidate in cantina e pranzi all’aperto con piatti tipici locali. In questo articolo, esploreremo le fasi di raccolta dell’uva Glera, nota per la vincente combinazione di tecniche tradizionali e innovative.
In un periodo che va da fine agosto a metà ottobre, individuare il momento giusto per la raccolta dell’uva Glera è fondamentale per garantire l’elevata qualità del prosecco. Prima dell’inizio della vendemmia, infatti, viene effettuata un’attenta valutazione delle condizioni climatiche dell’anno in corso, delle caratteristiche del terreno e del grado di maturazione dell’uva: un monitoraggio preliminare che, dando inizio alla vendemmia, culminerà nell’imbottigliamento della bollicina.
Con l’attento monitoraggio dei vigneti da parte dei viticoltori, si dà ufficialmente inizio alla prima fase della vendemmia, che si concluderà con l’identificazione del momento ideale per la raccolta dell’uva Glera. In questa fase, i viticoltori controllano lo stato di salute delle viti e dei grappoli e verificano il grado di maturazione dell’uva attraverso analisi specifiche che permettono loro di valutarne il livello di zucchero, l’acidità e i composti fenolici. Passano poi all’organizzazione logistica della raccolta, con la coordinazione del personale necessario sia per la raccolta manuale che per la gestione delle macchine vendemmiatrici.
Dopo una fase di analisi e organizzazione preliminare, si procede con la vera e propria raccolta dell’uva Glera, che in base alle caratteristiche del vigneto e alla filosofia produttiva della cantina, potrà avvenire in maniera manuale o meccanica. La raccolta manuale consiste in una selezione accurata e delicata dei grappoli, che devono essere integri, sani e maturi, al fine di evitare la fermentazione precoce, tipica dell’uva che viene schiacciata al momento della raccolta. Questa tecnica è particolarmente diffusa nelle zone collinari di produzione del prosecco e in particolare nelle aree DOCG, dove la conformazione del terreno rende difficile l'utilizzo di macchinari. La raccolta meccanica permette invece di raccogliere grandi quantità di uva in tempi brevi ed è quindi particolarmente utile in annate con condizioni meteorologiche instabili, dove l’ottimizzazione del lavoro diventa cruciale. Le moderne vendemmiatrici meccaniche sono dotate di tecnologie avanzate che permettono di raccogliere le uve con precisione, riducendo al minimo i danni e separando i grappoli dalle foglie e dai rami.
Qualsiasi sia la tecnica adottata, la raccolta avviene sempre nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, affinché l’uva non rischi di deteriorarsi nei momenti più caldi della giornata. Dopo essere stati raccolti, i grappoli vengono posti in piccole cassette o contenitori ventilati e vengono immediatamente trasportati in cantina per evitare schiacciamenti e fermentazioni indesiderate.
Una volta in cantina, le uve vengono prima pigiate per liberare il succo evitando di estrarre troppi tannini e composti amari, e poi pressate per separare il mosto dalle bucce. La fase di pigiatura e pressatura dell’uva Glera è molto delicata in quanto l’estrazione di componenti indesiderati potrebbe danneggiare la qualità del prosecco.
Ottenuto il mosto, si procede alla fermentazione con il metodo Charmat, ovvero in grandi contenitori a tenuta stagna che preservano le bollicine prodotte naturalmente, chiamati autoclavi. Dopo la fermentazione primaria, infatti, il vino base viene rifermentato in autoclave con l’aggiunta di zucchero e lieviti, creando così le caratteristiche bollicine del prosecco.
Terminata la fase di fermentazione, il prosecco sviluppa i suoi aromi e la sua struttura durante l’affinamento, che avviene in un periodo variabile in base allo stile di vino che si desidera ottenere: più fresco e fruttato o più complesso e strutturato. Una volta completato l’affinamento, il prosecco viene filtrato e imbottigliato, pronto per essere distribuito e gustato in tutto il mondo.
La vendemmia del prosecco è un processo complesso e affascinante che unisce tradizione e innovazione. Ogni fase, dal monitoraggio del vitigno all’imbottigliamento, è fondamentale per garantire la qualità e la tipicità della bollicina italiana per eccellenza.
Il cuore pulsante della vendemmia è la dedizione dei viticoltori e degli enologi, che con grande competenza portano a termine con successo ogni fase, dando vita a bottiglie di prosecco che raccontano la storia di un intero territorio e la passione di un intero popolo.
Il prosecco è un vino che ha conquistato i palati di tutto il mondo grazie alla sua freschezza, versatilità e raffinata effervescenza. Tuttavia, ciò che rende il prosecco davvero speciale è il suo legame indissolubile con il territorio da cui proviene. Conoscere quello che in gergo tecnico viene definito terroir diventa pertanto fondamentale per comprendere le caratteristiche uniche della bollicina italiana per eccellenza. In questo articolo, ti guideremo alla scoperta del legame indissolubile tra il prosecco e il suo prezioso terroir.
Terroir è un termine francese che non ha un corrispettivo diretto in italiano, ma può essere tradotto come “territorio” e definito come la combinazione di fattori naturali e umani che influenzano la coltivazione delle viti e la produzione del vino. Tra questi fattori troviamo:
Il terroir del prosecco: l’influenza del territorio sul gusto
Le aree di produzione del prosecco si estendono tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, coprendo sia le zone DOC che le prestigiose zone DOCG, che rappresentano un prezioso terroir in grado di conferire caratteristiche uniche alla bollicina.
Il
gusto del prosecco è il riflesso dei principali fattori che
caratterizzano il suo terroir, primo fra tutti il
clima della regione.
Le colline venete e friulane beneficiano infatti di un microclima
particolarmente favorevole grazie alla loro posizione tra le Prealpi
e il mare Adriatico, che crea un perfetto equilibrio tra le
temperature diurne e notturne, con estati calde e inverni miti. La
presenza del mare garantisce inoltre una buona ventilazione e un
livello di umidità ideale; fattori cruciali per la maturazione
ottimale dell’uva Glera, vitigno principale del prosecco.
Il
secondo fattore da prendere in considerazione è il
suolo delle colline
di Conegliano e Valdobbiadene. Queste aree presentano una varietà di
terreni, tra cui quelli argillosi-calcarei, che sono particolarmente
apprezzati per la viticoltura. Il terreno argilloso trattiene infatti
molto bene l'umidità, permettendo alle radici delle viti di avere un
costante apporto idrico anche durante i periodi più secchi. Allo
stesso tempo, la presenza di calcare favorisce un buon drenaggio,
evitando ristagni d'acqua che potrebbero danneggiare le radici.
Questa combinazione di caratteristiche permette alle viti di
prosperare e di produrre uve con una complessità aromatica e una
freschezza inconfondibili.
Il
terzo fattore da non sottovalutare è l’esposizione
delle colline
di Conegliano e Valdobbiadene che, con altitudini che variano dai 50
ai 500 metri sul livello del mare, offrono condizioni ideali per la
coltivazione della vite. L'altitudine garantisce infatti una maggiore
escursione termica che è essenziale per la sintesi degli aromi e per
mantenere un'acidità equilibrata nelle uve. Inoltre, l'esposizione a
sud o sud-est delle vigne permette alle piante di ricevere una
quantità ottimale di luce solare, favorendo la fotosintesi e la
maturazione delle uve.
Il
quarto ed ultimo fattore che influisce sul gusto unico del prosecco è
la
tradizione del territorio in
cui vengono prodotte le uve. Oltre agli aspetti puramente naturali,
il terroir del prosecco viene infatti fortemente influenzato dalle
pratiche vitivinicole tradizionali e dalla cultura stessa del
territorio. In queste zone, la viticoltura ha radici molto antiche e
porta con sé tecniche di coltivazione e produzione che sono state
affinate nel corso dei secoli. I viticoltori locali hanno oggi una
profonda conoscenza del loro territorio e delle peculiarità delle
diverse parcelle di vigneto, che permette loro di gestire in maniera
meticolosa le viti e le uve.
Il
terroir appena descritto ha un impatto diretto sulle caratteristiche
sensoriali del prosecco e in particolare su:
Il
terroir del prosecco è un insieme armonioso di clima, suolo,
altitudine, esposizione e tradizione. Ogni bottiglia ha un’identità
inconfondibile che racchiude l'essenza delle colline venete e
friulane, riflettendo la ricchezza e la diversità di un territorio
unico. È questa combinazione di fattori che rende il prosecco un
autentico
simbolo del patrimonio enologico italiano.