French 75 con prosecco: la versione italiana del cocktail francese

03/01/2025
by Alberto Perini

Considerato uno dei cocktail più eleganti al mondo, il French 75 affonda le proprie radici nei campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale, quando la pistola francese da 75mm, da cui prende il nome, veniva considerata un vero e proprio capolavoro di ingegneria militare. Oltre ad essere un simbolo di classe quindi, questo drink, che mescola gin, succo di limone fresco, zucchero e champagne, rappresenta oggi un omaggio alla storia francese; anche nella sua versione italiana con prosecco!

French 75: l’origine del cocktail francese

Il French 75 nasce nel 1915 nel celebre Harry’s New York Bar di Parigi, un punto di ritrovo per artisti, intellettuali e soldati alleati di passaggio nella città. Fu lì che Harry MacElhone, un barman ispirato dall’atmosfera bellica e dalla voglia di creare qualcosa di straordinario, diede vita al cocktail mescolando ingredienti semplici ma perfettamente bilanciati. La ricetta originale prevedeva infatti gin, succo di limone, zucchero e una spruzzata di champagne; una combinazione tanto potente quanto piacevole che i soldati francesi non tardarono a paragonare all’effetto travolgente della celebre pistola da 75mm, precisa e rivoluzionaria.

La popolarità del cocktail crebbe rapidamente, ma fu solo nel 1930, con la pubblicazione del celebre Savoy Cocktail Book del barman americano Harry Craddock, che il French 75 consolidò la propria fama internazionale, entrando a far parte della storia della mixology globale. Oltre al legame con la pistola francese, infatti, il nome French 75 inizia a celebrare la resistenza francese, in un’epoca in cui Parigi era un importante centro culturale, e a rappresentare un’alleanza simbolica tra Francia (patria dello champagne) e Gran Bretagna (patria del gin).

Come preparare il French 75: champagne VS prosecco

La versione tradizionale del French 75 richiede:

  • 50 ml di gin
  • 20 ml di succo di limone fresco
  • 10 ml di sciroppo di zucchero
  • champagne
  • ghiaccio
  • scorza di limone

Il cocktail si prepara shakerando il gin, il succo di limone fresco e lo sciroppo di zucchero con del ghiaccio. Il mix viene poi filtrato in un flûte e completato con dello champagne freddo, fino a riempire il bicchiere, infine decorato con una scorza di limone arrotolata.

La versione italiana del French 75, più leggera e vivace, si ottiene semplicemente sostituendo lo champagne con il prosecco che, affinché riesca a mantenere in equilibrio dolcezza e acidità, non solo dovrà essere brut o extra brut ma dovrà anche essere abbinato ad un gin di alta qualità dal profilo aromatico ben bilanciato.

Il French 75 non è quindi più solo un cocktail, ma un pezzo di storia che continua a vivere nei bar di tutto il mondo; è il racconto di Parigi, della Prima Guerra Mondiale e della creatività dei mixologist che hanno saputo trasformare un momento storico in un’icona senza tempo.

Cocktail a base di prosecco per Capodanno: idee originali per il tuo cenone di San Silvestro

28/12/2024
by Alberto Perini

Ingrediente fresco, versatile e raffinato, il prosecco si presta a infinite combinazioni, adatte anche al giorno più magico dell'anno! In questo articolo, abbiamo raccolto qualche idea per te, che hai organizzato il cenone di San Silvestro a casa tua e non vuoi perderti l'occasione di stupire i tuoi ospiti.

I migliori cocktail a base di prosecco per Capodanno: ricette e consigli utili

Per rendere ancora più speciale la notte di San Silvestro, oltre all’intramontabile ma comune Spritz, ecco a te alcune delle migliori ricette per preparare cocktail a base di prosecco.

1. Bellini classico e varianti creative

Cocktail iconico che unisce la dolcezza del succo di pesca (50ml) alla freschezza del prosecco (100ml), il Bellini si prepara unendo e mescolando delicatamente i due ingredienti. Inizia quindi sbucciando e frullando le pesche bianche fino ad ottenere una consistenza liscia, versala poi in un flûte precedentemente raffreddato e aggiungi delicatamente il prosecco. In alternativa, prova a sostituire il succo di pesca con il succo di melagrana, di mango, di ananas o di frutti di bosco: il Bellini si presta a numerosissime varianti!

2. Mimosa

Cocktail classico e intramontabile, preparato con 75ml di prosecco e 75ml di succo d'arancia fresco, il Mimosa si sposa perfettamente con la disponibilità di agrumi di stagione, che dovrai spremere e filtrare per estrarne il succo a cui aggiungerai il prosecco.

3. Hugo

Nato in Alto Adige e perfetto per chi ama i sapori freschi e aromatici, l'Hugo è il cocktail a base di prosecco che si prepara versando 20ml di sciroppo di sambuco, 150ml di prosecco e 60ml di soda o acqua frizzante in un calice precedentemente riempito con del ghiaccio e guarnito con foglie di menta fresca e 1 fettina di lime.

4. French 75

Cocktail francese, il French 75 si ottiene aggiungendo 60ml di prosecco a 30ml di gin, 15ml di succo di limone fresco e 15ml di sciroppo di zucchero precedentemente shakerati. Prima di servirlo, decora il flûte con una spirale di scorza di limone.

5. Sorbetto frizzante

Drink ma anche dessert, il sorbetto frizzante si prepara con 2 palline di sorbetto al limone, 100ml di prosecco, 1 cucchiaino di limoncello e delle foglie di menta fresca per decorare la coppa.

6. Prosecco Royale

Se vuoi aggiungere un tocco di classe alla tua serata, il prosecco Royale è l’opzione giusta per te. Preparalo aggiungendo 10ml di crème de cassis sul fondo di un flûte, aggiungi poi delicatamente 90ml di prosecco e mescola leggermente prima di servirlo con una fettina di limone.

Per ottenere il meglio dai cocktail proposti, ti raccomandiamo di utilizzare un prosecco DOC o DOCG, preferibilmente brut o extra dry per esaltare gli altri ingredienti, e di servirlo ben freddo, con una temperatura tra i 6 e gli 8°C, in calici adeguati e decorati a tuo gusto.

Previsioni di vendita del prosecco per il 2025: un trend in crescita nel mercato internazionale

20/12/2024
by Alberto Perini

Con una presenza ormai consolidata nel mercato vitivinicolo internazionale, il prosecco si è riconfermato, anche quest’anno, come il prodotto trainante dell’export del vino italiano, generando previsioni ottimistiche anche per l’anno a venire. Analizziamo insieme i dati.

Il 2024 del prosecco: un successo che disegna il futuro del mercato

I dati più recenti mostrano un trend positivo per lo spumante italiano. Nei primi 9 mesi del 2024, infatti, le esportazioni di spumante, guidate principalmente dal prosecco, hanno registrato un incremento dell’8% rispetto al 2023, raggiungendo un valore di 1,7 miliardi di euro.

Pur affrontando incertezze economiche globali, grazie alla combinazione di qualità, prezzo competitivo e una solida strategia di marketing, il prosecco è quindi riuscito a mantenere il proprio ruolo di punta nel mercato vitivinicolo internazionale e, in particolare, nei mercati statunitense e britannico.

Nonostante, infatti, nel 2023 gli Stati Uniti abbiano attraversato una leggera flessione dovuta all’eccesso di scorte nella filiera distributiva e il Regno Unito abbia conosciuto difficoltà economiche legate all’inflazione e alla Brexit, la domanda di prosecco tra i consumatori di entrambe le nazioni è oggi in continua crescita.

Crescita che si registra anche in paesi come il Giappone, la Cina e gli Emirati Arabi, in cui il Made in Italy si sta facendo sempre più spazio nei canali retail e nella ristorazione di alta fascia, e che continuerà a registrarsi anche nel 2025.

A confermarlo sono non solo i risultati dell’ultima vendemmia, che ha offerto uve sane di ottima qualità nonostante la resa leggermente inferiore rispetto all’anno precedente, ma anche la sempre maggiore attenzione alla sostenibilità produttiva da parte delle aziende agricole coinvolte e la continua innovazione digitale, capace di raggiungere pubblici sempre più ampi e di rafforzare la presenza del prosecco in mercati tradizionali e nuovi.

Previsioni di vendita del prosecco per il 2025

Sulla base dei dati appena citati, le previsioni di vendita del prosecco per il 2025 sono estremamente positive e stimano:

  • la crescita globale del prosecco, grazie alla ripresa nei mercati consolidati e all’espansione nei mercati emergenti;
  • l’aumento del valore medio per bottiglia, con un crescente interesse per le versioni premium e rosé, che stanno guadagnando una quota sempre più importante;
  • il consolidamento del prosecco come protagonista dell’export italiano e come prodotto trainante del comparto degli spumanti.

Secondo la società di consulenza americana Bain & Company, l’export complessivo del vino italiano crescerà del 3-4% annuo, con il prosecco a giocare un ruolo da leader. Il 2025 si prospetta quindi come un anno di grandi opportunità per la bollicina italiana, sempre più forte di un’offerta di alta qualità, di una domanda internazionale resiliente e di strategie innovative incentrate su sostenibilità e digitalizzazione.

Perché il prosecco è il regalo perfetto per Natale

13/12/2024
by Alberto Perini

La magia del Natale, si sa, viene spesso interrotta dalla corsa sfrenata ai regali, sempre all'ultimo minuto e sempre con poche idee in mente. Ma tra le innumerevoli opzioni sul mercato, una bottiglia di prosecco di qualità, con il suo valore simbolico e la sua versatilità, rimane sempre un'ottima idea: elegante, raffinata e adatta anche al giorno di Natale!

Prosecco a Natale: la magia nella condivisione

Con le sue bollicine vivaci, il suo gusto fresco e le sue note fruttate, il prosecco è il compagno ideale da condividere con i propri cari anche durante il Natale, tradizionalmente riconosciuto come il periodo più magico dell'anno. E se è perfetto da condividere, lo è anche da regalare!

Grazie alla sua incredibile versatilità, infatti, il prosecco è il pensiero elegante ideale per colleghi, amici, conoscenti e familiari, che potranno decidere come abbinarlo ai propri piatti natalizi, dagli antipasti ai dolci, in base al proprio gusto personale. Gusto che influirà anche sulla varietà di prosecco da regalare (Brut per chi ama i sapori secchi e decisi, Dry ed Extra Dry per chi preferisce le note dolci) e sugli eventuali prodotti (salumi, confetture e tavolette di cioccolato) da cui verrà affiancato all'interno di un più corposo cesto natalizio.

A differenza di molti altri regali, spesso acquistati di fretta e quindi distanti dai gusti o dalle necessità delle persone che li ricevono, il prosecco non corre il rischio di risultare inutile o dimenticato in un cassetto. È un regalo che, nonostante abbia un ottimo rapporto qualità-prezzo, si consuma, crea un’esperienza e, soprattutto, si condivide.

E a tale proposito, vogliamo soffermarci sul fatto che condividere una bottiglia di prosecco a Natale significa anche sostenere il Made in Italy, promuovendo e supportando la tradizione vitivinicola italiana. Prodotto principalmente in Veneto e in Friuli Venezia Giulia, luoghi dal patrimonio culturale e paesaggistico unico al mondo, il prosecco, soprattutto se regalato a Natale, diventa infatti il simbolo dell’incredibile eccellenza enogastronomica italiana.

Come scegliere il prosecco giusto da regalare e condividere a Natale

Due sono le variabili da prendere in considerazione quando si sceglie il prosecco da regalare a Natale: il destinatario del regalo e l’occasione in cui probabilmente verrà gustato. Si opta quindi per un prosecco DOC se si è alla ricerca di una bollicina versatile, fresca e leggera, mentre si sceglie una bottiglia di prosecco superiore DOCG se si vuole stupire con un regalo più elegante e sofisticato, possibilmente già confezionato in cantina e potenzialmente abbinabile ad un servizio di calici da degustazione o ad una più complessa guida sul mondo vitivinicolo.

Il prosecco, però, non è solo il regalo perfetto per Natale ma è anche un ottimo modo di sorprendere i propri ospiti durante il pranzo di Natale! In questo caso, è fondamentale non solo optare per un prosecco con denominazione garantita (DOC e DOCG), possibilmente biologico e proveniente da piccole cantine per sostenere l’economia locale, ma anche prestare attenzione alla tipologia:

  • Prosecco Brut: il più secco, con un gusto fresco e minerale, per aperitivi e piatti leggeri.
  • Prosecco Extra Dry: leggermente più morbido, adatto sia all’aperitivo che ai dessert non troppo dolci.
  • Prosecco Dry: il più dolce, ideale con panettone e pandoro.

Insomma, scegliere il prosecco giusto per Natale significa avere ben chiare le pietanze con cui verrà servito, oltre ai gusti e alle preferenze di chi lo riceverà o delle persone con cui verrà condiviso.

A che temperatura servire il prosecco: gli errori da non commettere

07/12/2024
by Alberto Perini

Apprezzato in tutto il mondo per il suo carattere fresco, vivace e versatile, il prosecco richiede in realtà una specifica temperatura di servizio affinché se ne possano godere appieno le qualità distintive. Nonostante venga spesso trascurata, infatti, la temperatura di servizio gioca un ruolo cruciale nella degustazione e nell’apprezzamento di un vino, specialmente di un vino spumante come il prosecco. In questo articolo, scopriremo come e perché questo accade.
 

Come e perché la temperatura di servizio influisce sulla degustazione del prosecco

I motivi e i modi in cui la temperatura di servizio influisce profondamente sull’esperienza di degustazione del prosecco sono almeno quattro:

 

  • trasformazione della percezione degli aromi. Mentre a temperature troppo basse gli aromi fruttati e floreali del prosecco tendono a non emergere, penalizzandone la complessità olfattiva, a temperature troppo elevate gli aromi risultano eccessivamente intensi e squilibrati;
     
  • effetto sulla percezione del sapore. Se non viene servito alla giusta temperatura, il prosecco rischia di perdere la propria freschezza distintiva, generata dall’equilibrio tra la sua vivace acidità e il suo leggero residuo zuccherino, causando la predominanza di una delle due componenti: l’acidità se troppo freddo, la dolcezza se troppo caldo; 
     
  • dispersione dell’effervescenza. Servire il prosecco alla giusta temperatura aiuta a mantenere un perlage fine e persistente, che non interferisce con la percezione dei sapori, come invece accadrebbe se venisse servito a temperature troppo basse, e che non si disperde rapidamente, come quando viene servito a temperature troppo elevate;
     
  • impatto sull’esperienza sensoriale complessiva. Coinvolgendo tutti i sensi, solamente la degustazione di un prosecco servito alla temperatura ideale riesce a bilanciarne l’aspetto visivo (il perlage), olfattivo (gli aromi) e gustativo. 

 

Qual è la temperatura di servizio ideale per il prosecco

La temperatura ottimale per servire il prosecco si aggira nell’intervallo compreso tra i 6 e gli 8°C, in cui si crea un equilibrio tale da esaltarne sia le bollicine sia le caratteristiche note aromatiche. Prima di servirlo è quindi indispensabile raffreddarlo, riponendo la bottiglia per 3/4 ore in frigorifero, in modo da raggiungere gradualmente la temperatura desiderata, oppure immergendola per 20/30 minuti in un secchiello con del ghiaccio; il metodo più rapido e generalmente utilizzato anche durante gli eventi per mantenere la temperatura raggiunta.
La temperatura di servizio è un elemento determinante per valorizzare al massimo il prosecco. Servirlo tra i 6 e gli 8°C permette di godere della sua caratteristica freschezza, dei suoi aromi vivaci e del suo fine perlage.

Salse al prosecco: come utilizzare la bollicina italiana in cucina

29/11/2024
by Alberto Perini

Il prosecco, con il suo gusto fresco, le sue bollicine delicate e la sua incredibile versatilità, è uno degli ingredienti più utilizzati per arricchire piatti dolci e salati in cucina. Oltre ad essere un eccellente accompagnamento per aperitivi e cene, la bollicina italiana può infatti facilmente diventare la base di salse raffinate, perfette per esaltare antipasti, primi e secondi piatti, e persino dessert. Vediamo insieme come utilizzarla al meglio!


Salse al prosecco dolci e salate: preparazione e consigli utili


Complici l’acidità bilanciata, le note aromatiche fruttate e floreali e la versatilità, il prosecco è un ingrediente eccezionale per esaltare i sapori di piatti delicati come pesce, frutti di mare e carni bianche, creare contrasti con ingredienti ricchi o grassi come burro, panna e formaggi, e aggiungere freschezza a salse cremose o riduzioni.


Salse al prosecco per ogni portata


Incredibilmente versatile, il prosecco si adatta perfettamente a ricette sia dolci che salate, trasformandosi nell’ingrediente ideale per la preparazione di diversi tipi di salse.


1. Salse per piatti salati:


  • salsa prosecco e scalogno, un grande classico per accompagnare carni bianche o pesce. Per prepararla è sufficiente munirsi di una padella antiaderente, in cui soffriggere lo scalogno con il burro prima di sfumare con il prosecco, aggiungere la panna fresca, il sale, il pepe e mescolare fino ad ottenere una consistenza cremosa;
  • salsa prosecco e limone, ideale per condire gamberi e verdure grigliate. Si porta ad ebollizione il prosecco con il succo e la scorza di limone, si aggiunge l’amido di mais precedentemente sciolto in un cucchiaio d’acqua e si cuoce a fuoco basso. Una volta ottenuta una consistenza delicata, si manteca con il burro e si serve.


2. Salse per piatti dolci:


  • salsa prosecco e fragole, per gelati o torte. Si prepara frullando le fragole fino ad ottenere una purea che verrà aggiunta ad una miscela di prosecco, zucchero e succo di limone precedentemente portata ad ebollizione all’interno di un pentolino. Si lascia cuocere per 5 minuti a fuoco basso e si serve fredda;
  • crema al prosecco per dolci al cucchiaio, perfetta per accompagnare biscotti, panettone o pandoro. Per prepararla, si sbattono i tuorli con lo zucchero, si aggiunge l’amido di mais e si versa il prosecco precedentemente scaldato in un pentolino, mescolando con costanza. Si riposiziona poi il composto sul fuoco e ci cuoce a bagnomaria fino ad ottenere una crema liscia e densa.

Nonostante la preparazione delle salse al prosecco sia semplice, occorre prestare attenzione a tre elementi fondamentali: la scelta, la cottura e l’abbinamento. Assicuratevi quindi di scegliere un prosecco di buona qualità, preferibilmente Extra Dry per le salse salate e Demi-Sec per le salse dolci, di non farlo bollire troppo a lungo affinché non se ne alterino i sapori e di abbinarlo con cura, evitando di associarlo a ingredienti eccessivamente intensi che ne coprirebbero interamente la caratteristica delicatezza.



Servire e degustare il prosecco: quali sono gli strumenti che fanno la differenza

22/11/2024
by Alberto Perini

Il prosecco, con le sue bollicine delicate e il suo gusto fresco e fruttato, è una delle eccellenze italiane più amate al mondo. Per apprezzarlo al meglio, però, non basta scegliere una buona bottiglia, ma è fondamentale che vengano utilizzati i giusti strumenti durante il servizio e la degustazione: vediamo insieme quali sono.

Gli strumenti indispensabili per servire e degustare correttamente il prosecco

Dall’apertura della bottiglia alla scelta del bicchiere, ogni dettaglio contribuisce a valorizzare il gusto e l’esperienza di degustazione del prosecco. Per questo, prima di servirlo, è indispensabile procurarsi:


  • un cavatappi professionale. L’apertura di una bottiglia di prosecco può sembrare un’operazione banale, ma richiede la giusta attenzione. Un cavatappi professionale, meglio se a doppia leva, consente di rimuovere il tappo in modo rapido e sicuro, evitando schizzi o rotture accidentali;
  • un tappo salva bollicine. Una volta aperta, la bottiglia di prosecco tende a perdere velocemente la sua effervescenza. Il tappo salva bollicine, soprattutto se in acciaio inox con chiusura ermetica, è uno strumento fondamentale per preservare il gusto e le caratteristiche del vino, mantenendo le bollicine fresche fino a tre giorni;
  • un secchiello per il ghiaccio. Il prosecco va servito a una temperatura compresa tra i 6 e gli 8°C per esaltarne freschezza e aromi. Un secchiello per il ghiaccio, possibilmente in acciaio inox o in vetro, è il miglior alleato per mantenere la bottiglia alla temperatura perfetta durante tutto il servizio;
  • dei calici tulipano o flûte. Il tipo di bicchiere utilizzato per servire il prosecco può influire notevolmente sull’esperienza di degustazione: i calici tulipano, con una forma leggermente più ampia, sono perfetti per apprezzare gli aromi del vino, mentre i flûte, che sono più stretti, esaltano la vivacità delle bollicine;
  • delle pinze e un tovagliolo da sommelier. Per un servizio impeccabile, non possono mancare le pinze per il ghiaccio, utili per aggiungere cubetti al secchiello senza bagnarsi le mani, e un tovagliolo da sommelier, elegante e pratico, perfetto per asciugare la bottiglia prima di versare il prosecco. Questi dettagli non solo migliorano l’esperienza estetica, ma evitano eventuali fastidiosi sgocciolamenti;
  • un versatore. Il prosecco deve essere versato lentamente per evitare di disperdere le bollicine: un versatore specifico per vini spumanti è uno strumento utilissimo che consente di servirlo con precisione, mantenendo il giusto flusso ed evitando lo spreco;
  • un portabicchieri per aperitivi o eventi. Questo strumento consente di tenere i calici in posizione verticale e pronti all’uso, evitando rotture accidentali;
  • un termometro da vino. I modelli a fascia, che si avvolgono attorno alla bottiglia, o i più precisi modelli digitali, permettono di monitorare rapidamente il grado di refrigerazione del prosecco, che verrà quindi servito alla temperatura ideale.

In definitiva, la degustazione del prosecco non si esaurisce con l’apertura della bottiglia: sono i dettagli, gli strumenti giusti e la cura nel servizio a fare la differenza, arricchendo notevolmente l’esperienza sensoriale complessiva.




Biscotti al prosecco fatti in casa: perché non potrete più farne a meno

14/11/2024
by Alberto Perini

Caratterizzato da un aroma leggero e fruttato, il prosecco rappresenta l’ingrediente ideale per donare una nota aromatica a numerose ricette di dolci, incluse le più tradizionali. In questo articolo, vedremo come preparare dei biscotti friabili perfetti da servire insieme a the e caffè pomeridiani.


Come preparare i biscotti al prosecco: la nostra ricetta


I biscotti al prosecco si preparano velocemente e con pochissimi ingredienti. Procuratevi: 250g di farina 00

  • 100g di zucchero semolato
  • 100ml di prosecco
  • 80ml di olio di semi di girasole
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • zucchero semolato o zucchero di canna per la decorazione (facoltativo)

Per prima cosa, unite farina e lievito setacciato in una ciotola capiente, aggiungete anche lo zucchero e mescolate bene. Versate poi il prosecco e l’olio di semi di girasole al centro degli ingredienti secchi, iniziate a mescolare con una spatola o con un cucchiaio di legno e procedete impastando a mano fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo: se l’impasto risulta troppo appiccicoso, potete aggiungere un po’ di farina; se invece è troppo asciutto, vi consigliamo di aggiungere un goccio di prosecco. Una volta preparato l’impasto, formate delle palline di circa 15g ciascuna e passatele leggermente nello zucchero semolato o di canna per ottenere un effetto più croccante. Disponete infine i biscotti su una teglia rivestita con carta forno, lasciando un po’ di spazio tra uno e l’altro, e cuocete in forno preriscaldato a 180°C per circa 15-18 minuti, o fino a quando i biscotti saranno leggermente dorati. Terminata la cottura, lasciateli raffreddare completamente prima di servirli con una tazza di the o di caffè. Se non li consumate subito, riponeteli all’interno di una scatola ermetica affinché non perdano la loro caratteristica friabilità.


La scelta del prosecco

Preparare i biscotti al prosecco è un’idea originale per portare in tavola un dolce semplice ma ricco di sapore e, inutile dirlo, la scelta della bottiglia giusta è fondamentale! Ogni tipologia di prosecco donerà infatti ai biscotti una sfumatura diversa, influenzandone il profumo, la dolcezza e la friabilità. Non dimenticatevi quindi di considerare:


  1. il livello di dolcezza del prosecco, che varia notevolmente in due categorie principali: il prosecco Extra Dry, caratterizzato da una leggera dolcezza che si abbina armoniosamente con l’impasto, creando un biscotto aromatico e delicato; e il prosecco Brut, che contiene meno zuccheri rispetto all’Extra Dry ed è quindi ideale per realizzare un biscotto meno dolce e dal sapore più sofisticato e per accentuare il contrasto tra l’aroma del prosecco e la dolcezza dello zucchero decorativo sulla superficie del biscotto;
  2. la qualità del prosecco, che deve avere denominazione di origine controllata (DOC) o garantita (DOCG) e può essere prodotto con uve di diverse annate (varietà standard) o della stessa vendemmia (millesimato): scegliete un prosecco DOC o un prosecco standard se volete aggiungere un profumo fresco e leggero ai vostri biscotti senza sovrastare gli altri ingredienti, e optate invece per un prosecco DOCG e millesimato se volete ottenere biscotti dall’aroma più intenso, complesso e raffinato;
  3. gli aromi del prosecco, che si manifestano con note fruttate e floreali. Per ottenere dei biscotti dal sapore fresco e fragrante, cercate un prosecco con note di mela verde, pera, agrumi o fiori bianchi che si fondano con il gusto leggero del biscotto, esaltandone la freschezza e sprigionando un profumo invitante.

Quando preparate i vostri biscotti aromatizzati al prosecco, insomma, divertitevi a sperimentare, ma cercate di optare sempre per una bottiglia che consumereste anche a tavola e che sia piacevole da bere. In questo modo, potrete utilizzare il necessario per l’impasto e servire il resto durante la degustazione dei vostri biscotti!


Prosecco in Europa: la strategia di marketing dietro al suo successo

07/11/2024
by Alberto Perini

Negli ultimi anni, il prosecco ha conquistato una posizione di rilievo nel panorama enologico prima europeo e poi internazionale, diventando uno dei vini italiani più apprezzati e venduti al mondo. Originario del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia, il prosecco ha infatti rapidamente superato i confini italiani, conquistando i mercati europei grazie non solo alle sue riconoscibili qualità ma anche ad un’impeccabile strategia di marketing: scopriamola insieme!

Il successo del prosecco in Europa: come il vino italiano ha conquistato Regno Unito, Germania e Francia

Per comprendere il motivo per il quale il prosecco si è rapidamente diffuso in Europa, dobbiamo fare un passo indietro e rispolverare le sue radici antiche, risalenti a oltre duemila anni fa, quando il vino prodotto nella zona collinare intorno a Treviso iniziò a guadagnare notorietà proprio per la sua incredibile freschezza e bevibilità; caratteristiche che verranno rese ancora più riconoscibili nei primi del Novecento, quando la produzione si professionalizzerà e si inizierà a parlare di metodo Martinotti-Charmat. Grazie ad una seconda fermentazione in autoclavi di acciaio, infatti, in quegli anni il prosecco conquista le sue caratteristiche bollicine fini e persistenti che, assieme alle sue inconfondibili note fruttate e floreali, lo rendono ancora oggi riconoscibile per la sua incredibile freschezza e leggerezza. A partire dal 2009 poi, la produzione di prosecco inizia ad essere regolata da rigidi standard disciplinari, che ne tutelano l’autenticità e la qualità, e dalla denominazione di origine controllata DOC (e DOCG per le zone di Conegliano, Valdobbiadene e Asolo), che ne garantisce l’origine geografica e le caratteristiche di produzione, valorizzando ulteriormente il prodotto e proteggendolo dalla contraffazione. È proprio in questi anni che il prosecco, che aveva già iniziato ad espandersi nei mercati europei ed internazionali, si afferma in Europa e in particolare:


  • nel Regno Unito, dove viene apprezzato non solo per il suo prezzo accessibile (che ha permesso di superare, in poco tempo, le vendite di champagne), ma anche per la sua versatilità e per il suo gusto leggero e fruttato;
  • in Germania, dove ha trovato un terreno già fertile grazie alla lunga tradizione locale di vino spumante, proponendosi come alternativa meno secca e spesso più facilmente reperibile;
  • in Francia, dov’è riuscito a conquistare un proprio spazio all’interno della consolidata cultura enologica del paese. Sebbene lo champagne resti ancora oggi l’opzione preferita per la celebrazione di occasioni speciali, infatti, il prosecco ha trovato un pubblico più giovane e dinamico, che lo sceglie come alternativa informale, perfetta per un aperitivo o una festa tra amici.

In questi paesi, soprattutto nell’ultimo decennio, la popolarità e la diffusione del prosecco è stata amplificata da un’efficace strategia di marketing tutta italiana, che ha visto la creazione di campagne di comunicazione mirate a promuovere il prosecco come simbolo di uno stile di vita spensierato, giovane e moderno, riuscendo così a catturare l’interesse di un pubblico eterogeneo e sempre più ampio. Uno dei principali fattori di successo è stato senza dubbio il posizionamento del vino frizzante italiano come alternativa accessibile allo champagne. Con una strategia di prezzo competitiva, il prosecco è infatti riuscito a raggiungere un segmento di consumatori attenti alla qualità ma sensibili al costo, eliminando tutte le formalità associate ai vini spumanti più costosi e inserendosi all’interno di campagne promozionali digitali e tradizionali realizzate appositamente per enfatizzarne la versatilità e per coinvolgere i consumatori, a cui viene data ogni anno anche la possibilità di partecipare a fiere internazionali e ad eventi gastronomici specifici. Fondamentale, a questo proposito, è stato il supporto di consorzi e istituzioni, che hanno permesso ai produttori di accedere a finanziamenti non solo per campagne di promozione collettiva, ma anche per la protezione della denominazione d’origine, garantendo un assoluto distacco del prosecco da prodotti simili ma di qualità inferiore.


La diffusione del prosecco in Europa è stata quindi il risultato di una strategia di marketing articolata e ben calibrata, che ha saputo valorizzare le caratteristiche distintive del prodotto e adattarsi alle aspettative dei consumatori di diversi paesi. Questo approccio ha reso il prosecco non solo un vino popolare, ma anche un fenomeno culturale, riconosciuto e apprezzato in tutta Europa.

Vino spumante, vino frizzante e prosecco: le principali differenze

31/10/2024
by Giovanni Mastropasqua

Spesso utilizzati in maniera intercambiabile, i termini vino spumante, vino frizzante e prosecco indicano in realtà tre prodotti che si distinguono per effervescenza, aroma e metodo di produzione. Vediamo insieme le principali differenze per evitare di utilizzare a sproposito queste denominazioni e comprendere meglio le caratteristiche di ciascuno.

Vino spumante, vino frizzante o prosecco? Facciamo chiarezza!

Stabilito che vino spumante, vino frizzante e prosecco non possano essere utilizzati come sinonimi, un confronto tra i tre è indispensabile per comprenderne appieno le rispettive caratteristiche distintive.

Vino spumante

Lo spumante è un vino caratterizzato da un’elevata pressione interna, che va oltre i 3,5 bar, e da bollicine persistenti. In base al livello di zucchero, può essere Extra Brut (la versione più secca), Brut, Extra Dry, Dry e Demi-sec (la versione più dolce), e la sua produzione avviene attraverso:

  • il metodo classico (o champenoise), nel caso di Champagne, Franciacorta e Trento DOC, in cui la seconda fermentazione avviene in bottiglia, con tempi di maturazione sui lieviti che possono variare da pochi mesi a diversi anni;
  • il metodo Martinotti-Charmat, in cui la fermentazione avviene invece in grandi autoclavi di acciaio, utilizzate per conservare il profilo fresco e fruttato dell’uva.

Vino frizzante

Rispetto al vino spumante, il vino frizzante è più fresco, leggero e presenta bollicine meno persistenti a causa della sua minore effervescenza, dovuta ad una pressione interna compresa tra 1 e 2,5 bar (e quindi inferiore rispetto al vino spumante). Anche la fermentazione presenta delle differenze: entrambi possono essere fermentati sia in bottiglia sia in autoclave, ma la durata del processo di fermentazione del vino frizzante è nettamente inferiore rispetto a quella del vino spumante!

Prosecco

Nonostante il prosecco sia una tipologia specifica di vino spumante o frizzante, non tutti i vini spumanti o frizzanti possono essere chiamati prosecco. Per essere definito prosecco, infatti, il vino deve rispettare precisi parametri qualitativi e l'uva (Glera) provenire da una determinata area geografica, situata tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia (prosecco DOC), e dalle selezionate aree di pregio Conegliano-Valdobbiadene e Asolo (prosecco DOCG). Se il prosecco ha una pressione superiore ai 3,5 bar (e quindi una maggiore effervescenza) può essere definito spumante, altrimenti si parla di prosecco frizzante. In ogni caso, la produzione di prosecco avviene sempre secondo il metodo Martinotti-Charmat, metodo che consente ai viticoltori di mantenere le note aromatiche floreali e fruttate dell’uva Glera, il principale vitigno utilizzato per la sua produzione.

Come fare per non sbagliarsi

Ci sono due modi infallibili per evitare brutte figure quando si vuole ordinare una bollicina: 

- il primo: usate il termine Prosecco, solo se state per scegliere un vino prodotto tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia prodotto con uve Glera. Non si può chiamare Prosecco un vino prodotto in altre regioni d'Italia. 

- il secondo: se non sapete se scegliere un Prosecco, un Franciacorta, un Trento Doc o uno Champagne, meglio parlare più in generale di "Bollicina", termine gergale ma che esprime il desiderio di consumare un vino spumante o frizzante senza dichiararsi sulla tipologia.

La differenza è anche nel prezzo

Vino spumante, vino frizzante e prosecco hanno prezzi completamente differenti. Un vino prodotto con metodo classico (detto anche champenoise) ha un prezzo nettamente superiore in quanto il processo produttivo è più lungo e laborioso. Il Metodo Classico è tipico degli Champagne e dei Crémant, in Francia; dei Franciacorta nella zona collinare situata tra Brescia e l'estremità meridionale del Lago d'Iseo, in Lombardia; e dei Trento Doc che comprende territori della provincia di Trento ubicati nella Valle dell'Adige, nella Valle di Cembra, nella Vallagarina, nella Valle del Sarca, nella Valsugana e nelle Valli Giudicarie. Nel resto d'Italia ci sono tantissime altre aziende vitivinicole che producono Spumanti vinificati con Metodo Classico, ma al di fuori delle zone sopra citate, non vi sono denominazioni che possano caratterizzare il territorio. Il Prosecco, come abbiamo visto, viene prodotto con metodo Charmat o Martinotti, pertanto ha un prezzo sul mercato più basso. Chi sceglie il Prosecco invece di uno spumante prodotto con Metodo Classico, ricerca maggiore freschezza e maggiore "schiettezza" nel vino. Chi sceglie un vino semplicemente frizzante, invece, potrebbe incorrere in prodotti mediocri, dal prezzo sicuramente più accattivante, ma senza una reale valorizzazione delle caratteristiche organolettiche tipiche delle uve utilizzate. Tuttavia, il vino frizzante può comunque rappresentare una scelta interessante per chi cerca un vino leggero e fresco, adatto a momenti informali e a un consumo quotidiano.