Qual è il bicchiere giusto per il Prosecco? Ecco cosa scegliere per valorizzare le bollicine​

19/10/2020
von Alberto Perini

Del Prosecco abbiamo finora valutato molti aspetti: caratteristiche e storia, abbinamenti, tipi di uve, cocktail che possono essere preparati, perfino le tipologie di tappi per le bottiglie. Non abbiamo però mai ancora parlato del bicchiere giusto in cui degustarlo. Qual è, pertanto, il bicchiere giusto per il Prosecco? E no, non si tratta di un aspetto secondario, anzi: scegliere il bicchiere più adatto aiuta a valorizzare e dare corpo alla struttura del vino, agli aromi e alle sue qualità organolettiche. Nel caso del Prosecco, a rinvigorire o sottolineare al palato le nostre amate bollicine. Vediamo allora come deve essere il bicchiere perfetto per un vino Prosecco.

Il flute? Non sempre è la scelta giusta

Qui in Italia siamo soliti degustare il Prosecco, soprattutto come aperitivo, in un flute: un bicchiere cioè leggermente allungato che viene utilizzato indifferentemente per tutti i vini bianchi spumanti. In realtà, come abbiamo visto in altre occasioni all'interno di questo blog, non si tratta della scelta migliore. Il flute viene scelto in questi casi non avendo chiara la distinzione tra Prosecco e semplici vini spumanti o tra Prosecco e Champagne. Per quest'ultimo, ad esempio, viene spesso utilizzata una coppa, e lo si fa per consentire al naso di apprezzare tutti i profumi di un vino complesso. Lo stesso dovrebbe valere anche per il Prosecco. Il flute, invece, è un bicchiere ideale per spumanti giovani e da dessert, visto che limita la fuoriuscita delle bollicine e mantiene intatto tutto il brio del vino in questione.

Per il Prosecco un bicchiere a metà strada tra il flute e la coppa

Il Prosecco non è uno spumante qualsiasi, ma non è neanche uno Champagne. Possiede infatti delle caratteristiche peculiari che lo distinguono da qualsiasi altro vino bollicine. Il bicchiere per degustarlo, pertanto, dovrà essere di sicuro più ampio del flute, per far sì che il profumo e gli aromi prendano corpo, ma più stretto di una coppa, in quanto un Prosecco non ha la corposità e la “secchezza” di uno Champagne. Si ottiene così un bicchiere alto 22,2 centimetri e largo all'apertura 6,6 cm, mentre al punto medio si allarga a 7,7 cm. L'idea della sua creazione venne, ormai quasi vent'anni fa (nel 2003) a Franco Adami, patron dell'omonima cantina, che fece sì che il consorzio per la tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene collaborasse con la famosa cristalleria austriaca Riedel proprio per la realizzazione di un bicchiere ad hoc. In questo modo il perlage viene mantenuto, e allo stesso tempo l'aroma e la qualità del vino vengono valorizzati ed apprezzati.

Perché il bicchiere è così importante per un vino

I non appassionati di vino potranno obiettare che questi sono dettagli, che un vino se è buono è buono a prescindere. Beh, non è affatto così! Basti pensare che nelle aziende enologiche esistono specialisti che lavorano per anni allo studio di forme e materiali per realizzare bicchieri capaci di portare fuori dal vino tutte le sue caratteristiche peculiari ed organolettiche. Abbiamo prima citato Riedel, che è forse l'azienda di vetro e cristalleria più nota al mondo per la sua attenzione al mondo del vino. La varietà di calici, coppe, decanter tutti dedicati al vino di questo importante brand austriaco è enorme e si basa su accurate ricerche e sperimentazioni. In realtà, il tutto è dimostrato dall'esperienza pratica: uno stesso vino versato in un bicchiere piuttosto che in un altro dalla forma e materiale completamente diversi, cambia aroma e profumo. Se non ci credi, e ancora non conosci bene il mondo del vino ma vuoi cominciare ad essere un esperto prova anche tu, e vedrai che le differenze saranno enormi.