Come diventare Sommelier e quali sono gli sbocchi lavorativi

03/07/2020
von Alberto Perini

Quello di diventare sommelier è un sogno che oggi hanno nel cassetto sempre più persone. Spesso si tratta di chi nutre già una passione per il vino o di chi possiede piccole esperienze nel settore e vorrebbe specializzarsi, magari come intenditore di bollicine, tra prosecchi o champagne francesi. A volte però ci sono anche persone che sono dei semplici appassionati e vogliono saperne di più sull'argomento. Il problema è che spesso non ci si riesce ad orientare, tra le molte proposte sul mercato di corsi, non sempre qualificati e qualificanti. Oggi cerchiamo di darti qualche dritta utile in tal senso, se stai pensando di diventare sommelier.

Cosa fa un sommelier e dove potrebbe lavorare

Se hai intenzione di intraprendere un percorso di formazione per sommelier evidentemente già sai di cosa si occupa questa speciale figura professionale. Un sommelier è colui che conosce alla perfezione i vini o particolari tipi di vino: individua immediatamente aromi, gusti, sentori, annate, e li abbina a determinati piatti. Questo tipo di consigli non è rivolto solo ai clienti, ma anche a proprietari di ristoranti, servizi di ristorazione in villaggi turistici, su navi da crociera, etc. Oltre a qualità di sensibilità innate il futuro sommelier deve perciò padroneggiare molto bene le metodiche di avvicinamento e conoscenza di un vino, anche attraverso strumentazione tecnica (uso dei termometri, del tastevin, decanter, frangino, cavatappi e così via). Deve inoltre conoscere una o più lingue straniere, visto che il settore del vino diventa ogni giorno più internazionale. Trovare un lavoro molto remunerativo come sommelier (come del resto capita per moltissime professioni o mestieri) non è immediato, ma occorrono anni di perfezionamento e gavetta. Un sommelier può lavorare sia come libero professionista, in qualità di consulente, sia come dipendente. Molti sono gli ambiti in cui può impiegarsi: dai ristoranti alle strutture ricettive come i resort, dalle navi da crociera alle fiere dedicate all'enologia, fino alla Gdo, le catene di grande distribuzione organizzata. Per quanto riguarda i guadagni si può partire dagli 800-1000-1500 euro al mese, quando si è agli inizi, fino ad arrivare, con l'esperienza ed il maggior prestigio acquisito a 4 mila euro al mese (ristoranti stellati, strutture deluxe, etc.).

A quale corso iscriversi? Questi i più conosciuti

Prima di elencarti i corsi che sono i più attendibili in questa professione, è bene chiarire che in giro ci sono tantissimi corsi per sommelier, fruibili anche solo online, che quasi “distribuiscono” attestati a fronte di un pagamento. Il consiglio è di stare lontani da questo tipo di approcci formativi per i sommelier (eccettuato, ovviamente, il periodo di lockdown per Coronavirus) e di dedicarsi a corsi che prevedono un impegno a 360 gradi, anche di tipo frontale. È importante, perciò, scegliere sempre corsi certificati, messi a disposizione da enti con anni di esperienza e prestigio nel settore. I corsi migliori durano anni, e constano di tre livelli, ognuno di un anno e con delle specifiche tematiche da affrontare e in cui specializzarsi. Al termine del percorso di formazione professionale, si deve sostenere un esame, come accade per i master di tipo universitario. I costi non sono economici, ma vanno considerati come un investimento per la carriera futura. Tra gli enti che organizzano corsi seri e accreditati va senza dubbio citata l'AIS (Associazione Italiana Sommelier). Vi sono poi i corsi dell'ASPI (Associazione Sommellerie Professionale Italiana), di BIBENDA (Federazione Italiana Sommelier) e di FISAR (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori). Ognuno di questi percorsi professionali è in grado di fornire una formazione davvero completa e adeguata in Italia. Se invece si preferisce un percorso di tipo internazionale si possono frequentare i corsi tenuti dalla WSET, Wine and Spirit Education Trust.