Bellini: la storia del cocktail veneziano a base di prosecco conosciuto in tutto il mondo

20/08/2024
von Giovanni Mastropasqua

Da sempre simbolo di un’eleganza tipicamente italiana, il Bellini nasce a Venezia negli anni ’40 ma viene oggi riconosciuto come uno dei cocktail più iconici e raffinati al mondo. In questo articolo, esploreremo le sue origini storiche, sveleremo i segreti che si celano dietro alla sua preparazione e scopriremo perché, a distanza di decenni, continua ad avere un ruolo da protagonista in tutti i migliori bar del mondo.

Il successo internazionale del Bellini: l’evoluzione del cocktail veneziano

L'origine del Bellini è strettamente legata a Venezia, al celebre Harry's Bar - uno dei locali più iconici della città - e al suo fondatore Giuseppe Cipriani, noto per la sua creatività e per la sua abilità nel combinare ingredienti semplici in modo innovativo. Nel 1948 infatti, nel tentativo di riprodurre una particolare tonalità di rosa che il grande maestro rinascimentale Giovanni Bellini aveva utilizzato per dipingere la tunica del santo nella sua opera San Francesco nel deserto, Cipriani diede origine ad un nuovo cocktail a base di pesche bianche e prosecco che prenderà proprio il nome del pittore veneziano e che, in breve tempo, diventerà un simbolo di eleganza e raffinatezza, apprezzato non solo dai frequentatori dell'Harry's Bar, ma anche dai personaggi famosi e dagli artisti che, in quegli anni, erano soliti visitare Venezia.

La ricetta originale del Bellini: ingredienti e preparazione

La preparazione del Bellini, il cocktail inventato da Giuseppe Cipriani, è molto semplice e richiede l’utilizzo di solamente due ingredienti:

  • la purea di pesche bianche, possibilmente della varietà Saturnia, che devono essere dolci e mature al punto giusto;
  • il prosecco, preferibilmente un Valdobbiadene Superiore DOCG che, con il suo gusto fresco e fruttato, riesca ad esaltare il sapore delle pesche senza sovrastarlo e a conferire effervescenza al cocktail.

La purea di pesche viene preparata schiacciando delicatamente la polpa della frutta, precedentemente sbucciata e privata del nocciolo, e aggiungendo qualche goccia di succo di limone per evitare l'ossidazione e mantenere il colore originale. Una volta pronta, la purea viene passata al setaccio per eliminare eventuali grumi, versata in una flûte e mescolata delicatamente al prosecco in un rapporto di circa 1 parte di purea per 2 parti di prosecco. Se si desidera un Bellini più fresco, si possono raffreddare in anticipo i due ingredienti oppure aggiungere alcuni cubetti di ghiaccio nel bicchiere, prima di decorarlo con una fettina di pesca sul bordo e servirlo.

Il ruolo dell’Harry’s Bar nel successo internazionale del Bellini

Dopo aver conquistato l’Italia, il Bellini si è rapidamente diffuso in tutto il mondo, diventando uno dei cocktail più famosi e amati a livello internazionale, spesso oggetto di reinterpretazioni quali la sostituzione della purea con il succo di pesca, l’aggiunta di liquori come il Grand Marnier o il Cointreau e perfino l'utilizzo di altri frutti. Nonostante le numerose versioni, però, il Bellini è rimasto strettamente legato al suo luogo d'origine, l’Harry’s Bar di Venezia, che in passato gli ha aperto la strada ai contesti internazionali più esclusivi e che ancora oggi rappresenta in assoluto il luogo più suggestivo in cui degustare il cocktail

Fondato nel 1931 da Giuseppe Cipriani, l’Harry's Bar è uno dei bar più famosi e leggendari del mondo. Il locale veneziano è situato vicino a Piazza San Marco, in Calle Vallaresso, e deve il suo nome ad Harry Pickering, un giovane americano di cui si narra che, alla fine degli anni Venti, avrebbe trascorso un breve periodo a Venezia con sua zia per curare un principio di alcolismo ma che, rimasto solo e senza soldi a seguito di una lite, avrebbe ricevuto un prestito proprio da Giuseppe Cipriani, che all’epoca lavorava come barman all’Hotel Europa, dove il giovane alloggiava. Quando, qualche tempo dopo, Harry tornò a ripagare il debito, decise di regalare a Cipriani una somma di denaro extra, chiedendogli di utilizzarla per coronare il suo sogno di aprire un bar: un locale che non solo esiste ancora, ma porta anche il suo nome, l'Harry's Bar.

Nel corso degli anni, l'Harry's Bar è diventato un punto di riferimento per intellettuali, artisti e celebrità. Tra i suoi frequentatori più famosi ci sono personaggi del calibro di Ernest Hemingway, che lo rese celebre nei suoi scritti, e la famosa collezionista d'arte Peggy Guggenheim. Con il suo arredamento semplice ma elegante e un servizio che ha sempre messo al centro l'ospitalità, all’Harry’s Bar si respira la stessa aria dal 1931. Nonostante il passare del tempo e i cambiamenti nel panorama gastronomico e culturale, infatti, il bar di Cipriani è ancora oggi un importante simbolo di eleganza tipicamente italiana e un luogo dove storia, arte e cucina si fondono in un’atmosfera unica e senza tempo.