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Variante della classica e più conosciuta cheesecake, la cheesecake al prosecco unisce le note aromatiche della bollicina italiana con la consistenza cremosa del formaggio spalmabile, dando vita a un dessert fresco e avvolgente, ideale per ogni occasione. Vediamo insieme, passo dopo passo, dalla scelta degli ingredienti all’impiattamento, come prepararla.
Nonostante la cheesecake sia un dolce di origini anglosassoni, la sua eccezionale versatilità ha permesso, negli anni, a pasticceri di tutto il mondo di declinarla in numerose varianti, tra cui quella al prosecco senza cottura. Base, crema e topping di ogni ricetta possono quindi assomigliarsi oppure essere completamente diversi, dando origine a versioni e gusti ogni volta nuovi.
Una volta recuperati tutti gli ingredienti necessari, potrai procedere con la preparazione della base, della crema e del topping della tua cheesecake al prosecco.
Frulla i biscotti fino a ottenere una polvere fine, sciogli il burro, mescola i due ingredienti e versa il composto in una tortiera a cerniera (del diametro di 22 cm), pressandolo bene con il dorso di un cucchiaio. Lascialo poi riposare in frigorifero per almeno 30 minuti, in modo che la base si compatti.
Metti la gelatina in ammollo in acqua fredda per 10 minuti. Nel frattempo, in una ciotola capiente, mescola il formaggio spalmabile, il mascarpone e lo zucchero a velo fino a ottenere una crema liscia. Aggiungi poi la scorza di limone, il prosecco e la gelatina precedentemente strizzata e sciolta in un pentolino con un cucchiaio di panna. Monta la panna e incorporala delicatamente alla crema, prima di versarla sulla base di biscotti, livellarla e riporla in frigorifero per almeno 4 ore.
Ammolla la gelatina in acqua fredda per 10 minuti. Nel frattempo, in un pentolino, scalda il prosecco con lo zucchero senza portare a ebollizione. Aggiungi poi la gelatina strizzata e mescola fino a completo scioglimento. Una volta sciolto, lascia intiepidire il topping e versalo delicatamente sulla cheesecake già rassodata. Riponi quindi la cheesecake in frigorifero per altre 2 ore, fino a quando il topping sarà completamente solidificato.
Una volta pronta, la tua cheesecake al prosecco sarà un dessert fresco e avvolgente, capace di conquistare tutti i tuoi ospiti al primo assaggio e ideale, realmente, per ogni occasione.
Il prosecco rosé è una delle novità più interessanti nel mondo delle bollicine italiane, capace di unire la freschezza del classico prosecco con la raffinata eleganza del Pinot Nero. Il suo successo è in continua crescita, grazie al suo profilo aromatico fruttato e alla sua versatilità a tavola. Ma come nasce questo spumante? Quali sono le sue caratteristiche distintive? Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere sul prosecco rosé.
Il prosecco DOC rosé è stato ufficialmente riconosciuto nel 2020, quando il Consorzio di Tutela del Prosecco ha ottenuto l’approvazione per questa nuova denominazione, ma l’idea di creare una versione rosata e quindi nuova del prosecco esisteva già da tempo. Variante del prosecco DOC, il prosecco rosé unisce oggi le uve Glera (minimo 85%) con una percentuale di Pinot Nero (tra il 10 e il 15%), responsabile del suo colore rosato e delle sue caratteristiche aromatiche più complesse.
Come il prosecco tradizionale, anche il prosecco rosé viene prodotto con il metodo Martinotti-Charmat, che prevede una seconda fermentazione in autoclave per almeno 60 giorni, garantendo freschezza ed esaltando gli aromi fruttati, ma la sua produzione avviene esclusivamente nelle zone del Prosecco DOC, che si estendono tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia e che prevedono regole precise di vinificazione.
Dopo averle raccolte separatamente, infatti, le uve Glera vengono pressate delicatamente per ottenere un mosto chiaro, che fermenta a temperatura controllata per preservare gli aromi fruttati, mentre le uve Pinot Nero vengono vinificate in rosso, ovvero fermentano con le bucce per estrarre colore e struttura. I due vini vengono poi assemblati per ottenere il colore rosato desiderato e il giusto equilibrio aromatico prima di procedere alla seconda fermentazione, che sviluppa le caratteristiche bollicine e che ne arricchisce notevolmente il profilo aromatico.
Si passa quindi alla filtrazione e alla stabilizzazione; step dopo i quali il prosecco rosé viene imbottigliato e lasciato affinare per alcuni mesi prima di essere commercializzato.
Con il suo colore rosa tenue, il suo perlage fine e persistente e le sue note fruttate e floreali, il prosecco rosé è leggero, fresco e vivace, ideale da abbinare ad aperitivi e antipasti freddi, ma anche a primi e secondi piatti di terra e di mare e a dessert alla frutta, come:
Il prosecco rosé è oggi un vino estremamente versatile, capace di accompagnare con eleganza ogni momento del pasto: dai crostacei ai primi piatti delicati, dal pesce grigliato alla frutta, la sua freschezza e il suo perlage fine esaltano i sapori senza mai coprirli.
Dai grandi appuntamenti internazionali ai festival locali, il 2025 sarà un anno ricco di eventi e fiere dedicati ai più appassionati della bollicina italiana, in costante ricerca di approfondimenti, nuove etichette e incontri con i produttori. Per voi, abbiamo realizzato una selezione degli eventi imperdibili di quest’anno, in Italia e nel mondo.
Con le sue bollicine vivaci e il suo gusto fresco e fruttato, il prosecco è diventato, negli anni, il protagonista assoluto di numerosi eventi enogastronomici capaci di riunire visitatori e appassionati provenienti da ogni parte d’Italia e del mondo: scopriamoli insieme!
Con un mercato in forte espansione, l’Australia ospita anche quest’anno il Prosecco Festival, un evento nato per celebrare le migliori etichette di prosecco con degustazioni e abbinamenti enogastronomici innovativi, utile anche per conoscere il ruolo del prosecco in contesti internazionali.
Evento che si svolge annualmente tra marzo e giugno nelle colline, patrimonio UNESCO, di Conegliano e Valdobbiadene, la Primavera del Prosecco Superiore offre ai propri visitatori l’opportunità di scoprire le diverse espressioni del Prosecco Superiore, attraverso degustazioni, visite organizzate nelle migliori cantine locali, incontri con i produttori e passeggiate tra i vigneti.
Anche quest’anno, in occasione del Vinitaly, la più grande fiera del vino in Italia e una delle più prestigiose al mondo, Verona accoglie produttori, sommelier e appassionati provenienti da ogni parte del mondo per presentare le migliori etichette di vino tra cui, ovviamente, anche il prosecco. Durante il Vinitaly è infatti possibile partecipare a masterclass, degustazioni guidate e incontri con esperti del settore per scoprire le ultime novità delle cantine produttrici di Prosecco DOC e DOCG.
Manifestazione ufficiale del Consorzio di Tutela del Prosecco Superiore DOCG, Vino in Villa si svolge ogni anno in un contesto suggestivo, quello del Castello di San Salvatore a Susegana, ed offre ai partecipanti un’esperienza immersiva tra vino, cultura e gastronomia locale.
Considerato uno degli eventi enologici più importanti per il settore vitivinicolo internazionale, il London Wine Fair vede ogni anno la partecipazione di numerose cantine produttrici di prosecco che offrono l’opportunità, a tutti i visitatori, di approfondire la propria conoscenza sulla bollicina italiana e di valutarne il posizionamento anche all’estero.
Evento estivo che si svolge ogni anno tra fine luglio e fine agosto, Calici di Stelle anima le zone di produzione del prosecco con degustazioni sotto le stelle, accompagnate da musica dal vivo e spettacoli pirotecnici.
Nata in occasione dell’inizio della raccolta dell’uva Glera, la Festa della Vendemmia coinvolge ogni anno tutte le zone di produzione del prosecco, celebrando il duro lavoro dei viticoltori con spettacoli folcloristici e mercatini enogastronomici.
Organizzato ogni anno tra fine settembre e inizio ottobre, il Prosecco Cycling è l’evento sportivo in grado di combinare una vera e propria gara ciclistica tra le magnifiche colline di Conegliano e Valdobbiadene con degustazioni di prosecco nelle migliori cantine della zona.
Offrendo diverse competizioni podistiche, il Conegliano Valdobbiadene Running Festival riunisce atleti provenienti da tutto il mondo, impegnati in percorsi che attraversano cantine, strade e sentieri lungo le colline di Conegliano e Valdobbiadene.
Le fiere e gli eventi dedicati al vino in generale e al prosecco in particolare rappresentano oggi un’occasione imperdibile per gli appassionati di vino e per gli addetti ai lavori. Che voi siate sommelier o semplici amanti delle bollicine, non perdervi questi appuntamenti vi permetterà di approfondire la cultura del prosecco e di degustare, anche quest’anno, le migliori etichette direttamente dai produttori.
Negli ultimi anni, il cambiamento climatico è diventato un fenomeno globale e le colline del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, patria del prosecco, ne sono state fortemente influenzate. L’innalzamento delle temperature, le alterazioni del regime delle precipitazioni e l’aumento della frequenza di eventi meteorologici estremi stanno infatti modificando radicalmente le dinamiche di viticoltura di queste aree. Vediamo allora insieme quali sono le principali sfide che i produttori di prosecco devono e dovranno affrontare e quali soluzioni stanno già adottando per garantire la qualità e la sostenibilità della bollicina italiana per eccellenza.
Sempre più evidenti, gli effetti del cambiamento climatico hanno, negli ultimi anni, causato danni significativi al vitigno Glera, riducendo la quantità di uva raccolta e mettendo a rischio la qualità del prosecco prodotto. Vediamoli nel dettaglio.
Con le temperature medie in continua crescita, l’uva Glera matura più rapidamente, causando:
Le variazioni nei regimi delle precipitazioni presentano sfide significative, quali:
Nonostante le sfide siano sempre più complesse, i produttori di prosecco stanno dimostrando una grande capacità di adattamento, attraverso:
Il cambiamento climatico rappresenta una sfida complessa per i produttori di prosecco e richiede un approccio a lungo termine che coinvolga ricerca scientifica, pratiche sostenibili e politiche di tutela del territorio, ma può anche essere un’opportunità per ripensare il modo in cui viene coltivata la vite e prodotto il prosecco. Investire in tecnologie sostenibili, ricerca e innovazione sarà cruciale per preservare non solo la qualità del prosecco, ma anche il territorio unico che lo rende possibile.
Semplice da preparare e perfetto per qualsiasi occasione, il Prosecco Royale è la versione italiana del celebre Kir Royale francese, il cocktail a base di champagne e Crème de Cassis che, nel tempo, ha trovato nuove e popolari declinazioni. Scopriamo insieme le sue origini e, soprattutto, come prepararlo.
Il Prosecco Royale è una raffinata rivisitazione del celebre cocktail francese Kir Royale, una bevanda nata in Borgogna e riconosciuta fin da subito come simbolo di eleganza. Il nome Kir Royale deriva da Felix Kir, sindaco della città di Digione che, negli anni ’40 e ’50, era noto per promuovere i prodotti locali della sua regione, tra cui la Crème de Cassis, un liquore dolce e intenso ottenuto dal ribes nero.
Mentre secondo alcune fonti Kir avrebbe semplicemente proposto la creazione di un giovane cameriere francese, secondo altre sarebbe stato proprio Kir ad avere l’idea di mescolare la Crème de Cassis con il vino bianco della Borgogna, dando vita al classico Kir che, per le occasioni più prestigiose, si sarebbe trasformato in Kir Royale, sostituendo il vino con lo champagne.
Con il tempo, la ricetta del Kir Royale è uscita dai confini francesi e si è adattata ai gusti e alle tradizioni di altre regioni. In Italia, in particolare, è stato il prosecco, con il suo carattere vivace e fruttato, ad essere utilizzato in sostituzione allo champagne, dando vita ad una delle varianti più apprezzate del cocktail originale, il Prosecco Royale.
Prendendo ispirazione dal celebre Kir Royale francese, il Prosecco Royale sostituisce lo champagne con il prosecco, dando vita ad una bevanda dal carattere altrettanto sofisticato, ma più accessibile e leggera. Ecco cosa ti serve per prepararla:
Prepara quindi un flûte, facendolo raffreddare con dei cubetti di ghiaccio, versa 15ml di Crème de Cassis e completa con il prosecco, facendo attenzione a non versarlo troppo velocemente per evitare di compromettere le bollicine. Decora a tuo gusto e servilo ai tuoi ospiti come drink di benvenuto prima di una cena elegante o informale, come aperitivo oppure come protagonista del brindisi che hai organizzato per la tua occasione speciale.
Oggi le varianti del Kir Royale sono numerosissime; il cocktail francese può essere preparato utilizzando liquori fruttati alternativi, aggiungendo succo di limone, arancia o frutti di bosco e addirittura sostituendo lo champagne con vodka o birra, ma la versione italiana a base di prosecco non accenna a perdere notorietà.
Finite le festività natalizie e archiviate le vacanze invernali, molte sono le persone che iniziano a programmare viaggi primaverili, siano essi nazionali o internazionali. Per gli amanti del buon vino, la scelta ricade spesso sulle colline del prosecco in Veneto che, dichiarate Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 2019, rappresentano oggi una meta irrinunciabile. Non a caso, queste terre attirano ogni anno migliaia di visitatori, soprattutto stranieri, desiderosi di immergersi in un paesaggio unico e scoprire le radici di uno dei vini più celebri al mondo: la bollicina italiana per eccellenza.
Le colline che si estendono tra Conegliano e Valdobbiadene sono un connubio perfetto di bellezza naturale, cultura enogastronomica e tradizioni secolari. I turisti, soprattutto stranieri, che scelgono di visitare queste terre non cercano solo un buon bicchiere di prosecco, ma anche e principalmente un’esperienza immersiva, che permetta loro di entrare in contatto con la storia e la cultura del territorio.
Per questo, le visite alle colline del prosecco si concentrano soprattutto in primavera quando, con il risveglio della natura, i vigneti si tingono di verde brillante e l’aria profuma di fiori e di terra appena lavorata, creando un contesto ideale per camminare lungo i sentieri che si snodano tra i filari, visitare le cantine e lasciarsi conquistare dall’ospitalità dei produttori locali. Tra le attività più richieste ci sono infatti:
Nell’ultimo anno, l’interesse per le colline del prosecco non ha accennato a diminuire; interesse dovuto in parte all’offerta di una combinazione unica di cultura, natura ed enogastronomia che risponde perfettamente alla domanda sempre più frequente di turismo esperienziale e sostenibile, e in parte alla crescente popolarità della bollicina italiana nei mercati internazionali.
Senza dubbio uno dei simboli più rappresentativi dell’Italia enologica, il prosecco viene oggi apprezzato in tutto il mondo per il suo gusto fresco e aromatico e la sua estrema versatilità, che lo rende adatto a cerimonie formali ma anche ad occasioni informali. Tra le sue espressioni più raffinate, spicca il prosecco DOC Millesimato, una categoria che incarna l’eleganza e la qualità assoluta delle bollicine italiane e di cui parleremo in questo articolo.
Il termine millesimato deriva dal francese millesimé, che significa annata, e si utilizza per indicare un prosecco prodotto con almeno l’85% di uve provenienti da una specifica vendemmia. Questa caratteristica conferisce al prosecco DOC Millesimato un’identità precisa, poiché riflette le peculiarità climatiche e territoriali di quell’anno, offrendo un’esperienza gustativa unica e irripetibile.
Il prosecco DOC Millesimato si distingue infatti facilmente per:
Il prosecco DOC Millesimato viene infatti prodotto principalmente con uve Glera, coltivate nelle aree designate del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, seguendo il metodo Martinotti-Charmat, un processo che prevede la seconda fermentazione in autoclave, ideale per preservare la freschezza e i profumi primari del vino, e prestando grande attenzione al dettaglio, sia in vigna che in cantina.
Una volta imbottigliato, il prosecco DOC Millesimato si distingue per la sua capacità di mantenere intatte le caratteristiche organolettiche che lo rendono unico e ideale per accompagnare una vasta gamma di piatti nelle più disparate occasioni. La sua versione Brut, con un residuo zuccherino molto basso, è perfetta come aperitivo o in abbinamento a pietanze leggere, come tartare di pesce, sushi o carpacci. La versione Extra Dry, più morbida e amabile, si sposa bene con piatti della cucina mediterranea, come risotti, formaggi freschi e crostacei. Infine, il Dry, con la sua maggiore dolcezza, è ideale per dessert raffinati a base di frutta o pasticceria secca.
Come tutte le altre tipologie di prosecco, al fine di esaltare al meglio le sue qualità, il prosecco DOC Millesimato va servito freddo, a una temperatura compresa tra i 6 e gli 8 °C, in un flûte. Optare per un prosecco Millesimato significa tuttavia scegliere una bollicina che non solo rappresenta la tradizione vitivinicola italiana, ma che celebra anche la qualità di un’annata particolare.
Considerato uno dei cocktail più eleganti al mondo, il French 75 affonda le proprie radici nei campi di battaglia della Prima Guerra Mondiale, quando la pistola francese da 75mm, da cui prende il nome, veniva considerata un vero e proprio capolavoro di ingegneria militare. Oltre ad essere un simbolo di classe quindi, questo drink, che mescola gin, succo di limone fresco, zucchero e champagne, rappresenta oggi un omaggio alla storia francese; anche nella sua versione italiana con prosecco!
Il French 75 nasce nel 1915 nel celebre Harry’s New York Bar di Parigi, un punto di ritrovo per artisti, intellettuali e soldati alleati di passaggio nella città. Fu lì che Harry MacElhone, un barman ispirato dall’atmosfera bellica e dalla voglia di creare qualcosa di straordinario, diede vita al cocktail mescolando ingredienti semplici ma perfettamente bilanciati. La ricetta originale prevedeva infatti gin, succo di limone, zucchero e una spruzzata di champagne; una combinazione tanto potente quanto piacevole che i soldati francesi non tardarono a paragonare all’effetto travolgente della celebre pistola da 75mm, precisa e rivoluzionaria.
La popolarità del cocktail crebbe rapidamente, ma fu solo nel 1930, con la pubblicazione del celebre Savoy Cocktail Book del barman americano Harry Craddock, che il French 75 consolidò la propria fama internazionale, entrando a far parte della storia della mixology globale. Oltre al legame con la pistola francese, infatti, il nome French 75 inizia a celebrare la resistenza francese, in un’epoca in cui Parigi era un importante centro culturale, e a rappresentare un’alleanza simbolica tra Francia (patria dello champagne) e Gran Bretagna (patria del gin).
La versione tradizionale del French 75 richiede:
Il cocktail si prepara shakerando il gin, il succo di limone fresco e lo sciroppo di zucchero con del ghiaccio. Il mix viene poi filtrato in un flûte e completato con dello champagne freddo, fino a riempire il bicchiere, infine decorato con una scorza di limone arrotolata.
La versione italiana del French 75, più leggera e vivace, si ottiene semplicemente sostituendo lo champagne con il prosecco che, affinché riesca a mantenere in equilibrio dolcezza e acidità, non solo dovrà essere brut o extra brut ma dovrà anche essere abbinato ad un gin di alta qualità dal profilo aromatico ben bilanciato.
Il French 75 non è quindi più solo un cocktail, ma un pezzo di storia che continua a vivere nei bar di tutto il mondo; è il racconto di Parigi, della Prima Guerra Mondiale e della creatività dei mixologist che hanno saputo trasformare un momento storico in un’icona senza tempo.
Ingrediente fresco, versatile e raffinato, il prosecco si presta a infinite combinazioni, adatte anche al giorno più magico dell'anno! In questo articolo, abbiamo raccolto qualche idea per te, che hai organizzato il cenone di San Silvestro a casa tua e non vuoi perderti l'occasione di stupire i tuoi ospiti.
Per rendere ancora più speciale la notte di San Silvestro, oltre all’intramontabile ma comune Spritz, ecco a te alcune delle migliori ricette per preparare cocktail a base di prosecco.
Cocktail iconico che unisce la dolcezza del succo di pesca (50ml) alla freschezza del prosecco (100ml), il Bellini si prepara unendo e mescolando delicatamente i due ingredienti. Inizia quindi sbucciando e frullando le pesche bianche fino ad ottenere una consistenza liscia, versala poi in un flûte precedentemente raffreddato e aggiungi delicatamente il prosecco. In alternativa, prova a sostituire il succo di pesca con il succo di melagrana, di mango, di ananas o di frutti di bosco: il Bellini si presta a numerosissime varianti!
Cocktail classico e intramontabile, preparato con 75ml di prosecco e 75ml di succo d'arancia fresco, il Mimosa si sposa perfettamente con la disponibilità di agrumi di stagione, che dovrai spremere e filtrare per estrarne il succo a cui aggiungerai il prosecco.
Nato in Alto Adige e perfetto per chi ama i sapori freschi e aromatici, l'Hugo è il cocktail a base di prosecco che si prepara versando 20ml di sciroppo di sambuco, 150ml di prosecco e 60ml di soda o acqua frizzante in un calice precedentemente riempito con del ghiaccio e guarnito con foglie di menta fresca e 1 fettina di lime.
Cocktail francese, il French 75 si ottiene aggiungendo 60ml di prosecco a 30ml di gin, 15ml di succo di limone fresco e 15ml di sciroppo di zucchero precedentemente shakerati. Prima di servirlo, decora il flûte con una spirale di scorza di limone.
Drink ma anche dessert, il sorbetto frizzante si prepara con 2 palline di sorbetto al limone, 100ml di prosecco, 1 cucchiaino di limoncello e delle foglie di menta fresca per decorare la coppa.
Se vuoi aggiungere un tocco di classe alla tua serata, il prosecco Royale è l’opzione giusta per te. Preparalo aggiungendo 10ml di crème de cassis sul fondo di un flûte, aggiungi poi delicatamente 90ml di prosecco e mescola leggermente prima di servirlo con una fettina di limone.
Per ottenere il meglio dai cocktail proposti, ti raccomandiamo di utilizzare un prosecco DOC o DOCG, preferibilmente brut o extra dry per esaltare gli altri ingredienti, e di servirlo ben freddo, con una temperatura tra i 6 e gli 8°C, in calici adeguati e decorati a tuo gusto.
Con una presenza ormai consolidata nel mercato vitivinicolo internazionale, il prosecco si è riconfermato, anche quest’anno, come il prodotto trainante dell’export del vino italiano, generando previsioni ottimistiche anche per l’anno a venire. Analizziamo insieme i dati.
I dati più recenti mostrano un trend positivo per lo spumante italiano. Nei primi 9 mesi del 2024, infatti, le esportazioni di spumante, guidate principalmente dal prosecco, hanno registrato un incremento dell’8% rispetto al 2023, raggiungendo un valore di 1,7 miliardi di euro.
Pur affrontando incertezze economiche globali, grazie alla combinazione di qualità, prezzo competitivo e una solida strategia di marketing, il prosecco è quindi riuscito a mantenere il proprio ruolo di punta nel mercato vitivinicolo internazionale e, in particolare, nei mercati statunitense e britannico.
Nonostante, infatti, nel 2023 gli Stati Uniti abbiano attraversato una leggera flessione dovuta all’eccesso di scorte nella filiera distributiva e il Regno Unito abbia conosciuto difficoltà economiche legate all’inflazione e alla Brexit, la domanda di prosecco tra i consumatori di entrambe le nazioni è oggi in continua crescita.
Crescita che si registra anche in paesi come il Giappone, la Cina e gli Emirati Arabi, in cui il Made in Italy si sta facendo sempre più spazio nei canali retail e nella ristorazione di alta fascia, e che continuerà a registrarsi anche nel 2025.
A confermarlo sono non solo i risultati dell’ultima vendemmia, che ha offerto uve sane di ottima qualità nonostante la resa leggermente inferiore rispetto all’anno precedente, ma anche la sempre maggiore attenzione alla sostenibilità produttiva da parte delle aziende agricole coinvolte e la continua innovazione digitale, capace di raggiungere pubblici sempre più ampi e di rafforzare la presenza del prosecco in mercati tradizionali e nuovi.
Sulla base dei dati appena citati, le previsioni di vendita del prosecco per il 2025 sono estremamente positive e stimano:
Secondo la società di consulenza americana Bain & Company, l’export complessivo del vino italiano crescerà del 3-4% annuo, con il prosecco a giocare un ruolo da leader. Il 2025 si prospetta quindi come un anno di grandi opportunità per la bollicina italiana, sempre più forte di un’offerta di alta qualità, di una domanda internazionale resiliente e di strategie innovative incentrate su sostenibilità e digitalizzazione.